«Asse governo-sindacati per rinviare le pensioni»

«Asse governo-sindacati per rinviare le pensioni» Bonino: «La solita politica dello struzzo» «Asse governo-sindacati per rinviare le pensioni» ROMA «C'è un asse tra governo e sindacati per rinviare le decisioni sulle pensioni. Un asse forse conveniente per calcoli elettorali, che però preclude al governo quel che dovrebbe essere il suo obiettivo essenziale: proseguire nelle riforme strutturali necessarie al Paese». Emma Bonino introduce il convegno promosso dai radicali denunciando il cambio di rotta d'autunno del governo, che farebbe proprie proprie le istanze del sindacato e della sinistra estrema pensando alle elezioni di primavera. Senza preoccuparsi di mettere a repentaglio 10 sviluppo. Bonino ce l'ha con le ultime dichiarazioni di Massimo D'Alema sulla crescita economica e sul milione di posti di lavoro e con quelle di Cesare Salvi sul «falso problema» delle pensioni. «Nel momento di massima urgenza, ormai praticamente fuori tempo massimo- dice l'esponente radicale - ci si aspettava che il governo affrontasse tutti i problemi non più rinviabili, dalla spesa per le pensioni ali efficienza della sanità, alle misure di liberalizzazione e felssibilità sul mercato del lavoro. Invece, come se niente fose il presidente del Consiglio e 11 ministro del lavoro ci vengono a dire che tutto va bene, che i posti di lavoro piovono come la manna dal cielo...Siamo passati dal chiacchericcio alla paralisi». Ma se il governo «ripropone la politica dello struzzo», Bonino non salva neppure l'opposizione: «Mi sembra inquietante che anche la sua posizione si in qualche modo 'distratta': contesta i dati, parla di politica fallimentare ma fa proposte concrete su come assicurare al Paese le riforme di cui ha bisogno». Come invece fanno i radicali,Emma e Marco con i loro referendum iper-liberisti. Non è un caso che il convegno (che dura due giorni: oggi introdurre sarà Marco Pannella, e ci saranno Sergio D'Antoni, Antonio Martino, Antonio Marzano, Sergio Bilie, Enzo Bianco) si intitola «Riforme e ripresa: c'è un'alternativa a questi referendum?». Un domanda retorica. Visto che per Bonino e Pannella,.che guardano al nord est - dove la loro lista è il secondo partito - un'alternativa non c'è. «Forse in teoria. Sicuramente non in pratica», secondo Bonino. Gli economisti invitati - Arrigo Sadun, Mario Baldassarre Giuliano Cazzola - pur con diversa enfasi confermano l'urgenza di riforme che adeguino il Paese all'economia globale. A cominciare dal sistema pensionistico. Ma Salvatore Zecchini, consigliere economico di Amato, frena: «Il problema esiste ma le condizioni politiche devono permettere di affrontarlo». In margine al convegno c'è spazio per battute su Antonio Di Pietro che ha pubbli camente aderito ai due referendum di An sull'abolizione della quota proporzionale. «Non vedo tutto questo scalpore: la battaglia contro il proporzionale è sempre stata la sua». «La sua e quella di Occhetto, Bordon, Barbera, Abete», incalza il portavoce di An Adolfo Urso, presente al convegno radicale (anche se non si sbilancia al punto da promettere il sostegno di An alla raccolta di firme dei 20 referendum («Dovrà decidere il Polo»). «Si critica Di Pietro - aggiunge Urso, maligno - per minimizzare che una parte della maggioranza non condivide l'arretramento verso posizioni neocomuniste, utili per incamerare Rifondazione alle prossime regionali»- [m. g. b.l Bonino Pannella Emma e Marco Bonino Pannella

Luoghi citati: Roma