Casini: no all'intesa con Rauti per le regionali

Casini: no all'intesa con Rauti per le regionali Acque agitate nel centrosinistra, Bertinotti replica a Di Pietro: neanche io voglio la desistenza Casini: no all'intesa con Rauti per le regionali Ma la Fiamma replica: aspettiamo una proposta dal Cavaliere La Fiamma accende il Polo. L'intesa tra la coalizione di centrodestra e il partito guidato da Pino Bauli divide l'alleanza di opposizione. A uscire allo scoperto, criticando l'ipotesi di un accordo elettorale seppur riguardante le prossime elezioni regionali è il leader del Ccd, Pier Ferdinando Casini, secondo il (piale si sta «mettendo il carro davanti ai buoi, o meglio: si stanno mettendo i numeri prima della politica, e magari perfino i numeri sbagliati». In difesa di questa ipotesi di intesa scende, invece, in campo, su «Il Tempo», l'ex ministro degli Esteri del governo Berlusconi, Antonio Martino, per cui «l'importante è condividere in modo chiaro e vincolante il programma che si prosenta agli elettori: se si riesce in questo, allora ò possibile un accordo anche con Belzebù». Secondo Martino, quindi, «non c'è nulla di scandaloso» ad accettare l'alleanza con Rauti se quest'ultimo «sottoscrive un programma di tipo liberale». Da parte sua Casini ricorda che non si può «trascurare il fatto che il Polo è riuscito in questi anni a darsi una compattezza che ne fa un'alleanza non occasionale, e che possono garantire un domani una comune azione di governo». Per il leader del Ccd «quel fatto è un valore politico ed una garanzia per gli elettori». E invita a dare uno sguardo alla maggioranza per «contare le divisioni, le ripicche, le ferite che li attraversano». Da parte sua il Movimento Sociale pone due condizioni per un'eventuale alleanza: un accordo nazionale e un'intesa su ordine pubblico e immigrazione clandestina. Lo ha detto Pino RautkSpero quanto prima di ascoltare la voce di Berlusconi, per il quale ho stima, sull'argomento. Chiedo al Polo chiarezza perchè ho registrato valutazioni discordanti. Favorevoli, come quella di Baget Bozzo, contraria come quella di Casini. A dicembre noi terremo una congresso e voglio giungere all'assemblea con una proposta chiara del Polo. Noi possiamo essere determinanti per arrestare il governo delle sinistre». Se a destra si discute, a sinistra non si sta meglio. Bertinotti risponde ad Antonio di Pietro contrario a patti di desistenza con Prc in vista delle elezioni regionali. «Il Prc non propone alcun accordo di desistenza Questa - dice - è legata ad altre esperienze, ad altri tempi, ad un altro quadro politico e si riferisce al governo centrale. Noi per primi, quindi, diciamo no alla desistenza ed intendiamo lavorare, in vista delle prossime regionali per un programma co mime su una piattaforma riformatrice ( per candidature che esprimano un vero rinnovamento». Ma ad attaccare Bertinotti arriva anche il sindaco di Venezia Massimo Cacciari. «Accordi con Bertinotti? A livello nazionale è impossibile. Ma come si fa? Con uno che ha mandato a casa Prodi? È impossibile». Se Cacciari adotta la linea dura in vista delle prossime politiche, la posizione si ammorbidisce un minimo solo per accordi con Prc «a livello regionale o locale. Solo in questo caso possono esserci». Lui però vagheggia «il Polo che non c'èè: un polo riformatore, democratico, con un programma federalista, coerente, radicale che bisogna costruire, con pazienza». Martino: pur di vincere anche con Belzebù...

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