Weah Shevchenko in gol, ma non basta

Weah Shevchenko in gol, ma non basta tricola pugliese imbriglia gli smorti campioni d'Italia, rivitalizzati nella ripresa dal liberiano Weah Shevchenko in gol, ma non basta IlMilan si fa rimontare due volte dal gagliardo Lecce Giancarlo Laurenzi inviato a LECCE Diciamocelo: George Weah è l'anarchia allo stato brado e dover sopportare un tipo enorme così, a Zac non va giù neppure dopo una cassetta di Ferrarelle. Però, Weah è pure capace di fare le bollicine. Frizza. Ieri, quando ad inizio ripresa il Lecce aveva buttato l'ancora del suo canotto neila metà campo del Milan, rincorrendo una vittoria possibile, l'omone nero ha scaldato le ruote, sgommando un paio di volte sull'erba fradicia di temporale estivo che il sole pugliese aveva reso infame, quindi ha detto okay. Sette minuti del secondo tempo: Zac, che ai suoi principi è fedele ma conosce il confine tra integralismo e masochismo, ha intuito che le lavagne e i triangoli e l'elastico e le diagonali hanno importanza sui banchi di scuola. Quindi: ha tolto il povero Leonardo, che vagava in stato d'ubriachezza molesta - per il Milan - e ha messo miscela al tridente ingolfato e senza speed. Quattro minuti e, oplà, un palo, una palla recuperata, un gancio sinistro (nel senso di tiro mancino) dentro la rete del Lecce, Chimenti in ginocchio, la maglia sollevata a metà a scoprire la scritta «Goal», gesto vietato dal nuovo regolamento, che George pagherà con una multa. Ha rivoltato la partita come la calza della Befana, Weah. E ha dato una flebo di coraggio al Milan, che fino ad allora stava imitando un profiterol vecchio di una settimana, floscio, superato, acido, ripiegato su se stesso. Un paio di rossoneri impresentabili (oltre a Leonardo, Guly e N'Gotty, Maldini figlio si starà rivoltando nel letto di dolore), Costacurta che Zoff non convocherà ma che andrebbe chiamato (coppia di ferro con Nesta), un raccapricciante Albertini che ha corso come nei sogni che si trasformano in incubi, quando il nemico - nel caso specifico il brasiliano Lima, all'esordio in A dopo discreta stagione in B - ha un ascia in mano e tu scappi a gambe levate ma lesti o caschi sempre lì, nella buca. Per capirci: da come è cominciata il 2-2 finale è giusto, per come è finita al Milan rode da morire e i due punti lasciati hanno un sapore amarognolo. Un primo tempo senza gol, due volte in vantaggio nella ripresa (dopo la perla di Weah, la sfogliatella di Shevchenko), due volte raggiunto (l'incornata di Savino con Abbiati che sonnecchia, il graffio panterato di Lucarelli a nove minuti dalla fine su assist di Sesa che riduce a fagiano Albertini), un assedio nei cinque minuti di recupero, un miracolo di Chimenti su Bierhoff e Sala con la panchina rossonera già a braccia alzate. Dopo che Zac aveva tolto anche Andremo l'ucraino e inserito Giunti dietro i due pesi massimi, il liberiano e il pinnacolo tedesco. Il paradosso è tutto qui: una squadra che mostra condizione atletica approssimativa, in alcuni momenti imbarazzante, che diventa padrona del campo nei dintorni del novantesimo. Complice il Lecce, che molto aveva speso all'inizio su un pantano al limite della dignità, con Lima e Sesa imprevedibili e una difesa rigorosamente a uomo, il libero - Viali - dietro tre mastini e una ricerca della profondità su entrambe le fasce, sfruttando la vena di Balleri e gli svenimenti di Guly. L'ingresso di Weah ha sgretolato il muretto di certezze degli indigeni. Perché, sia chiaro: se prendi a calci Weah ti fai male. Il Lecce ha sentito il dolore, e quando Shevchenko ha firmato il secondo gol su torre di Bierhoff ogni cosa sembrava tornata nel cuore del la logica: la squadra più forte che fa sfogare l'ardito rivale e lo punisce quando il poveretto abbassa la guardia. Il problema è tutto lì: ieri il Milan non era piìi forte del Lecce. Non lo era in difesa, con Sala e N'Gotty imballati di acido lattico dopo un quarto d'o ra; non lo era in mezzo, con il povero Ambrosini costretto a correre e impostare e ragionare anche per Albertini; non lo era davanti, senza fumo e senza arrosto. Però i punti - tre - erano arrivati lo stesso. E che due di loro siano fuggiti così, ha scosso Zac e la sua banda. La buona sorte che gira le spalle di scatto, non è roba che questo Milan aveva ancora conosciuto. LECCE ■MILAN Reti: si : IV Weah. 20' Savino, 27' Shevchenko. 36' LucaretU C. Ammoniti: Leonardo. Ambrosini. Albertini, Lucarelli C. Costacurta. Spettatori: paganti 23.102, incasso 1 199.S26 470. abbonati 8 978. quota abbonati 198811470. Shevchenko ha debuttato in serie A con un gol (quello del 2-1 ), unico guizzo di una prova deludente

Luoghi citati: Italia, Lecce, Lima