Zac: queste sono partite da vincere

Zac: queste sono partite da vincere Zac: queste sono partite da vincere E George scopre la maglia vietata: sarà multato Domenico Favale lecce Gioisce Weah (ma l'aver scoperto una maglietta con tanto di scritta vietata gli costerà una multa), il Milan però non c'ò ancora. E Zaccheroni lo sa. Non era solo calcio d'agosto, questo è campionato e per quanto si è visto ieri 1 campioni d'Italia di strada da fare ne hanno ancora tanta. Riecheggiano le punzecchiature di Berlusconi, i mugugni sparsi a Milanello. Che cosa non funziona, Zac? «Mi aspettavo di più. Il campo pesante non può essere una giustificazione. Anche sul fango, siamo passati in vantaggio per due volte e ci siamo fatti raggiungere: questo non è da Milan». Ma c'era anche il Lecce, un avversario rivelatosi probabilmente più forte del previsto. «Certo, va dato atto al Lecce di aver giocato una partita attenta. Loro ci hanno messo voglia e determinazione, hanno lottato con aggressività, su ogni pallone. Faccio i complimenti al mio amico Cavasin: ha imparato in fretta come si sta in serie A e il Lecce se n'è giovato». Tanto da meritare il pareggio, un risultato che a Zac non va giù: «No, può andare bene al Lecce che deve fare 3840 punti per salvarsi; non a noi: ce ne servono il doppio e partite come questa si vincono». Si toma alla polemica d'agosto, alle sue scelte: tre punte o due più il rifinitore. «Oggi abbiamo fatto i due gol quando in campo c'erano Weah, Bierhoff e Shevchenko, ma ora non scrivete che è meglio giocare con le tre punte, lo non ho preclusioni, io faccio l'allenatore e devo giudicare chi sta bene e chi no. E' soprattutto questa valutazione a guidare le mie scelte». Galliani ha una faccia molto diversa da quella del 23 maggio scorso, a Perugia: «Il pari è giusto, c'è poco da dire. Onore al Lecce che ci ha reso la vita difficile: ci ha sorpreso, bisogna (immetterlo. Hanno impostato la partita con saggezza, senza sprecare palloni. Ho avuto paura». Chiude Shevchenko, in gol por il secondo vantaggio: «Dispiace perché non è servito a nulla. Dovevamo vincere, ma non è andata così. Il Lecce aveva grossi stimoli: un grondo pubblico, la partita d'esordio contro i campioni. I nostri rivali hanno giocato davvero un buon calcio, nonostante il terreno pesante. Noi non abbiamo reso come possiamo». Ovviamente soddisfatto il clan giallorosso. Cavasin: «Abbiamo giocato alla pari, questo è un dato inconfutabile. E possiamo crescere ancora».

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