Chiesa nuovo eroe viola
Chiesa nuovo eroe viola L'ex attaccante del Parma non fa rimpiangere l'assenza di Batistuta e diventa l'idolo della curva Chiesa nuovo eroe viola Incanta Trap e fa sognare Firenze Alessandro Rialti FIRENZE Fuori dalla Champions League ancor prima che si avviassero le pratiche ufficiali, bloccato a Perugia alla prima di campionato, il Parma è già in preda ai rimpianti. E fra questi c'è sicuramente quell'Enrico Chiesa che ieri a Firenze ha segnato la sua prima rete in campionato con la maglia viola, ma che nello sKìsso turno preliminare di Champions League, nel ritorno di Lodz contro il Widzew, aveva già messo il suo timbro sulla qualificazioni! della Fiorentina. Chiesa n l'uomo dell'estate viola. E' semplicemente imprendibile, contro il Bari è stato decisivo, ha segnato il gol che ha portato i tre punti ai viola e poco dopo, con uno scatto furioso e un dribbling, in velocità, ha inesso sui piedi di Bui Costa la palla del 2-0, ma il portoghese l'ha clamorosamente sbagliata, Afferma: «Abbiamo vinto con il cuore, gare così, dure e difficili, non si riescono sempre a conquistare, Noi ci siamo riusciti, ricordo che con il Parma, l'anno scorso, spesso con le formazioni piccole soffrivamo e, alla l'ine, la pagammo cara». Al posto di Chiesa, in quel di l'arma, per ora gioca il giovane Ili Vaio e, con tutto il rispetto per l'ex salernitano, non è proprio la stessa cosa. Al contrario, il Trap si gode questo giocatore che ha in sé le; qualità dell'attaccante completo: quando l'azione supera la linea del centrocampo, Chiesa diventa unico, nel senso che sa fare tutto, ha la stessa potenza con tutt'e due i piedi (con il destro è più preciso), crossa da ogni lascia, batte gli angoli e le punizioni, si sacrifica nei rocu- peri, si scatena in dribbling furiosi. Ha segnato il gol in modo un po' strano: Mijatovic ha recuperato il pallone a centrocampo, l'ha passato a Rui Costa, dal portoghese a Di Livio, cross da destra, tocco di testa di Rui Costa, Chiesa è arrivato per primo sul pallone che ha toccato d'esterno sinistro, battendo Mancini che è rimasto incollato alla linea di porta. «E' normale - dice -, quando si segna da posizione ravvicinata, temere di essere fermato per fuorigioco. Non è successo, segno che era tutto regolare, è stata una liberazione». Meglio del portiere barese, ha fatto il suo collega Toldo, quando, a pochi minuti dalla fine, e volato fino a respingere la palla micidiale di Olivares. In assenza di Batistuta, l'ex parmigiano ha trovato in Mijatovic la sponda ideale. Ma è stato il più giovane del gruppo, il 20enne Christian Amoroso, a dare la svolta a questa partita. O meglio, è stato Giovanni Trapattoni che, alla fine del primo tempo, con Balbo in evidente crisi, per schiodare lo 0-0 ha tolto la punta e inserito un centrocampista. Se l'ingresso in campo ha consentito a Rui Costa di avanzare il proprio raggio d'azione (e non è un caso se l'azione del gol è proprio partita dal portoghese che poi l'ha rifinita con un colpo di testa per Chiesa), Amoroso è un giocato¬ re che bilancia la squadra, che dà sostanza al gioco. E' l'uomo che copre le spalle a Bui Costa, che aiuta Cois (che altrimenti finisce al sanatorio) nel recuperare le palle, che ripiega davanti alla difesa e la sostiene nei momenti più difficili. Probabilmente, quando mancherà Batistuta, Trapattoni non si affiderà più al tridente con Amoroso ma al 3-5-2 che ha vinto a Lodz contro il Widzew e poi in casa contro il Bari. Questo è il modulo dell'equilibrio, il 3-4-3 invece è il modulo della spregiudicatezza. E in una partita come questa, che dimostra ancora una volta cosa vuol dire giocare all'inizio della stagione contro le cosiddette provinciali, Trapattoni è dovuto ritornare indietro dall'attacco stellare. Ha sofferto, comunque, contro una squadra come quella di Fascetti, ma ha ribadito ancora una volta che si vince con il sistema tradizionale, quello che non regala niente a nessuno e cerca di sfruttare al massimo. II tecnico dei toscani rinnega il tridente, inserisce Amoroso e la squadra, pur a fatica, riesce ad avere ragione del Bari di Fascetti 1 Enrico Chiesa, qui In azione contro il barese Garzja, dopo aver segnato il gol decisivo nei preliminari di Champions League a Lodz, si è ripetuto anche all'esordio in campionato con la maglia viola senza far rimpiangere il grande assente Batistuta
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