Ma bisogna andare a rete di Marco Ansaldo
Ma bisogna andare a rete LUCI E OMBRE ATTENDENDO I GRANATA AL DELLE ALPI Ma bisogna andare a rete Bucci e il centrocampo una garanzia analisi Marco Ansaldo TORINO ( )N ha avuto secreti il primo 'l'oro della serie A, ma per capire dove può arrivare bisognerò attendere il match in casa col Venezia: quelle di Bologna sono le partite di Mondonico, come se la sbrucheranno i granata quando dovranno cercare il col? Nell'attacco c'è il grande punto interrogativo di questa squadra: in 90' contro i rossoblu non ha creato una occasione da rete, ne aveva costruito poche anche contro la Roma e una contro la Fiorentina in amichevole. Ferrante ò scomparso dal campo e il contratto non c'entra: una punta come lui serve a finalizzare le azioni in area e se non lo si assiste con continuità, come in serie B, tanto vale non averlo perché non ha il fisico né la mentalità per tenere palla in avanti e far salire la manovra: è a disagio come un velocista nei tapponi di montagna. A Bologna né Lentini né Asta lo hanno aiutato a uscire dal nulla. Se la storia si ripeterà col Venezia, Mondonico (e non solo lui) dovrà ridisegnare qualcosa. Il Toro invece ha già una fisionomia per le care di contenimento, perché li contano l'organizzazio¬ ne, l'attenzione e si esprime al meglio la bravura da scacchista del suo allenatore. I rischi, enormi, sono venuti nel primo tempo dalla disabitudine di Diawara e Cruz a giocare insieme nel cuore della difesa: istintivamente il brasiliano sta in linea con i compagni e su ogni lancio lungo per Ventola i granata erano saltati. E' bastato che Cruz arretrasse perché il difetto scomparisse: contro gli attacchi a tridente (e pensiamo anche all'Inter di Vieri) questa formula può reggere. Benissimo Bucci, buono il centrocampo a contenere, il Toro dovrà limitarsi nella rudezza, soprattutto lontano dalla porta: la «rosa» e ampia ma con queste ammonizioni a pioggia non basterà.
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