Mondo: soffriremo per essere grandi di Bruno Bernardi

Mondo: soffriremo per essere grandi E' piaciuta la grinta del Toro col Bologna, pur tra sbandamenti difensivi e nessuna palla-gol Mondo: soffriremo per essere grandi «Diawara? Una certezza, col Venezia potrà esplodere» Bruno Bernardi TORINO Mondonico è partito con il piede giusto. Ma si augura che al Toro siano serviti di più i primi 90' ufficiali e lo 0-0 di Bologna che tutto il vittorioso precampionato. Gli è piaciuta la grinta, la voglia e il risultt fil h h tato finale che ha premiato, forse oltre i meriti, la sua squadra. Mondo, cosa non va ancora nel Toro? «Nel primo tempo si e rischiato troppo, addirittura sui lanci di Pagliuca. Bucci, definito il migliore in campo, ha compiuto parate incredibili. Poi ci siamo chiusi e preso meno rischi. Capisco come un Toro che lottando e soffrendo, strappa un punto con un solo tiro in porta, possa far arricciare il naso a qualcuno. Ma rispetto a un anno fa, a Cremona, ha già compiuto un passo avanti». La A è molto diversa dalla B? «Certo. Ed ora sappiamo quanto sarà dura. Così come abbiamo capito qual è U modo per stare in paradiso. Sabato il Toro ha disputato una grande gara ma non so fino a che punto siamo una squadra blasonata o una neopromossa». La preoccupano certi sbandti di damenti difensivi? «Non più di tanto perché si possono evitare. Diawara e Cruz giocavano insieme per la seconda volta. E la loro mania di giostrare con la difesa alta li ha messi in crisi con la velocità dei bolognesi. Bastava buttare la palla lunga, come ab ll ri biamo fatto nella ripresa». Il ruolo ideale per Diawara? «Quando gioca in marcatura fa valere la sua grande potenza fisica. Deve capire che qui in Italia facciamo della tattica una prerogativa. Contro il Venezia in casa, con il ritorno di Maltagliati e la squalifica di Mendez, potrei utilizzarlo sulla fascia destra dove, trovando... un'autostrada, può trasformarsi in un Tir ed esplodere, usando l'umiltà dell'uomo di fatica». Quattro ammoniti e un espulso, Mendez. La morale? «Il Toro ha giocatori che debbono fare dell'agonismo la loro prerogativa, ma spero non si ripeta. Nel",'intervallo avevo avvertito Mendez a fare attenzione. A volte basta un non nulla per beccarsi un secondo cartellino giallo. E con Signori ci siamo chiariti in... bergamasco. L'uscita di Mendez, però, aveva scombussolato i miei piani. Il Bologna mi pareva sulle gambe e, con Ivic e Artistico, volevo provare a vincere. Peccato». Mendez, Cruz, Coco e Scarchilli recuperati in extremis. Sarà lecito pretendere di più quando il Toro sarà al completo e senza cerotti? «Certamente, quando si parlerà la stessa lingua. Ci sono due gruppi che hanno modi di giocare e una mentalità diversa. Ognuno dovrà dare qualcosa di suo all'altro. Sapremo se i compagni capiranno Cruz o se Cruz imparerà l'idioma degli altri. E vedremo se sarà un linguaggio intemazionale o un dialetto. Quando ci riusciremo conosceremo la nostra dimensione». A centrocampo, Brambilla preferito a Sauna ha dovuto svolgere un compito di contenimento, come Scarchilli. Era nei programmi? «Fino a quando siamo stati in grado di sviluppare gioco, Brambilla e Scarchilli hanno avuto la meglio su Marocchi e Ingesson e il Toro ha fatto valere il suo tasso tecnico superiore al Bologna. Nel reparto sarà molto importante l'innesto di Pecchia, quando avrà scontato il turno di squalifica». In attacco nessuna vera palla-gol. Mancanza di rifornimenti o limiti offensivi? «Dopo argomenti che hanno avuto più spazio del calcio giocato, Ferrante è tornato in campo ed ha dovuto fare i conti con Bia e Paganin, così come Lentini li ha fatti con Paramatti, un difensore richiesto da grandi club. Il nostro miglior attaccante è Ferrante che sarà all'altezza della serie A, come Lentini, come Asta, come lo slesso Sommese. E come Artistico». Ivic non ha preso bene la sostituzione, sette minuti dopo essere entrato... «L'avevo mandato in mischia al posto di Lentini, ormai "cotto". E non ho avuto il tempo di spiegargli che lo sostituivo con Cudini per dare equilibrio e solidità ad un Toro in dieci conlro undici. Negli spogliatoi, però, mi ha offerto lo shampoo per la doccia. Per giocare avrà tempo. Intanto, Ivic ha capito che puntiamo su di lui. In queslo avvio di stagione sarà il nostro Altafini, quello che entra in campo durante la gara e può cambiarla». Tra due settimane, arriva il Venezia al Delle Alpi. Arriverà anche la prima vittoria? «In casa e in A. Sarà emozionante e vorremmo festeggiare con 3 punti. Ma la grande fatica e la grande dedizione saranno il motivo dominante del nostro campionato. Il Toro ha un nome bellissimo, ora deve trovare il suo vero volto». Intanto, in settimana, Tricarico dovrebbe passare alla Samp, in comproprietà, e Comotto al Vicenza, in prestito. S'inizia lo sfoltimento di un organico troppo ricco e «pesante». Domani pomeriggio la ripresa e giovedì (ore 18) amichevole ad Imperia per il Toro2. «Da Ferrante a Lentini, da Asta ad Artistico e Sommese tutto l'attacco sarà all'altezza della serie A» Wffl1 Ferrante (al centro) contrasta un'azione di Binotto

Luoghi citati: Bologna, Cremona, Imperia, Italia, Lentini, Torino, Tricarico, Venezia