La letteratura in burla con Zucca si ride su Leopardi, Manzoni & C.

La letteratura in burla con Zucca si ride su Leopardi, Manzoni & C. ALLA RASSEGNA DEL GRINZANE CAVOUR La letteratura in burla con Zucca si ride su Leopardi, Manzoni & C. Mirella Caveggia Continua l'abbraccio cordiale sotto le stelle fra letteratura e buoni sapori al «Parco culturale» del Premio Grinzane Cavour. I siti prescelti - Alba, Costigliole d'Asti, Cortanze, Guarene, Candii, Dogliani, Grinzane Cavour, Magliano Alfieri, Monta d'Alba, Nizza Monferrato, Vinchio - riservano delle sorprese. Pochi infatti sabato sera immaginavano che proprio al Grinzane si sarebbe dileggiata quella letteratura a cui il Premio assegna ogni anno riconoscimenti ambiti. L'incarico dissacratorio l'ha assunto Mario Zucca con «Versi da bere», seguito da altri due gustosi momenti - «Fasti e nefasti del cinema» con Stefano Della Casa e Felice Andreasi e un concerto «Primi attori e comparse» del gruppo astigiano Cattivo Esempio diretto da Andrea Haviola. Zucca immagina di aver trovato preziosissimi manoscritti con liriche inedite dei più celebrati poeti d'Italia e di divulgarne il segreto. Il primo sotto tiro è Giacomo Leopardi. Quanti sapevano di una prima stesura del suo «Infinito», che recita «sempre odioso mi fu quest'ermo colle»? e di una struggente aggiunta «ma mi sovviene la bruttezza mia...,». Se al recanatese («una vita cominciala male, ma finita peggio») va l'oro della sfiga, l'argento va al Pascoli, autore di un inedito intitolato «Il cugino agreste» («alle quattro in punto del mattino, gaio e giulivo si sveglia il contadino...»). Seguono escursioni nel mondo umido di pianto di Corazzini, plumbeo spirito crepuscolare che «può far crollare le azioni del Tavor». E il futurismo, che vuole lutti «veloci a pensare, a scrivere, a letto, zing, zang, ciack»? E Montale, «il più amato dai canarini dopo Ossi di Seppia». Si becca le sue anche Alessandro Manzoni, uno attaccato ai soldi, prova ne sia la sua faccia sulle banconote. La saettante carrellata priva di ordine cronologico, perché Mario Zucca «le date non le sa», è condotta con intelligenza. Ma alla fine del gioco l'artista milanese china il capo e si ravvede e con un appassionato elogio finale afferma che, per quanto bruttini, rattrappiti e chiusi a riccio, per quanto abbiano dato un contributo essenziale al crollo della vendita dei libri, i poeti sono creature piene di dolcezza e stupore, capaci di non spegnere i sogni e di parlarci delle cose che tutti vediamo investendole della luce dell'eternità.

Luoghi citati: Cortanze, Grinzane Cavour, Italia, Nizza Monferrato, Vinchio