Fidanzati uccisi: la pistola era della vittima

Fidanzati uccisi: la pistola era della vittima Bari: non convince la tesi deiromicidio-suicidio, la prova dello «stub» su cinque persone Fidanzati uccisi: la pistola era della vittima Due morti ancora avvolte nel giallo: oggi ci sarà l'autopsia BARI La verità forse arriverà oggi, dopo l'autopsia e la perizia sulla pistola. La verità sulla fine di Mario Calia, 37 anni, e Stella Giorgio, 33 anni, i fidanzati trovati morti a TorittO, in una stradina alla periferia, a pochi metri dalla loro Renault 5, con le portiere e il bagagliaio aperto. Poche ore per svelare un giallo che oscilla tra il delitto premeditalo e l'omicidio-suicidio. La chiave dell'omicidio è nella pistola, una Smith Fr Wesson 22 da cui sono partiti i 4 colpi: era di proprietà di Calia. Se esiste in questa storia una terza persona, se n'è impossessato: venerdì ha ferito con un colpo al torace l'uomo e alla schiena la donna che tentava di scappare, poi ha ucciso entrambi con un colpo alla testa e ha lasciato l'arma sul selciato. Ma non si esclude che Calia possa avere ucciso la sua fidanzata e poi si sia tolto la vita: la pistola era accanto al suo corpo, con due proiettili nel caricatore. Solo gli accertamenti tecnici potranno chiarire. L'autopsia dirà se è vero che l'uomo sia rimasto ucciso per un colpo alla fronte e non alla nuca. La perizia balistica dirà invece se le impronte trovate sulla pistola sono quelle di Calia. In cisi ieri a Torino questo so la viceiiud verrebbe archivia ta come omicidio-suicidio l'uomo ha ferito la fidanzata mentre scappava, poi le ha puntato la pistola alla testa sparando ancora. Quindi ha volto l'arma verso il petto, un altro colpo, ha avuto la forza di puntare l'arma alla fronte nonostante fosse ferito e ha sparato il quarto colpo. I carabinieri che indagano sulla vicenda non sembrano però molto convinti. Nel caso che si trattasse di un omicidio, saremmo di fronte a una vicenda complessa per la quale non c'è ancora alcun sospettato. Cinque persone molto vicine alle vittime sono state sottoposte alla prova dello «stub», guanto di paraffina. Sul luogo del delitto sono rimaste pochissime tracce. Cancellate dalla pioggia le impronte delle scarpe e dei pneumatici, solo una ciocca di capelli, probabilmente della giovano morta. Mario e Stella lavoravano alla Piera del Levante, nella segreteria del presidente: la loro relazione era cominciata tre mesi fa ma non vivevano insieme. Calia, che aveva interrotto una vicenda sentimentale con la donna dalla quale aveva avuto un bambino che oggi ha quattro anni, viveva da single nella casa al quartiere Santo Spirito. La donna invece viveva coi genitori, a Torino, ed era iscritta alla facoltà di Lettere, a Bari. Erano appena tornati da una vacanza in Grecia, sembrava un momento felice. Allora perché farla finita così? Il giallo continua. ls. t.J Mario Calia e Stella Giorgio, i fidanzati uccisi ieri a Torino

Persone citate: Calia, Mario Calia, Stella Giorgio

Luoghi citati: Bari, Grecia, Torino, Toritto