L'estate più pazza del secolo

L'estate più pazza del secolo LA TERRA FUORI CONTROLLÒ. L'INCOGNITA CLIMA L'estate più pazza del secolo I meteorologi: ma a settembre una tregua le previsioni Gabriele Beccaria TEMA di conversazione in auto, in treno, in aereo, al ritorno a casa: «Questa che sta finendo non doveva essere l'estate più calda del secolo?». No. Ma è stata di certo la più pazza. «E settembre che sorprese riserverà?». Forse nessuna. Anche gli eventi estremi aprono finestre di quiete apparente. La ragnatela che dal suolo allo spazio spia ogni colpo di tosse del nostro pianeta ha registrato nelle ultime ore e negli ultimi giorni nuovi contrasti: nubifragi nel Nord Italia e siccità nel Nord America, tifoni nell'Atlantico e nel Pacifico e caldo a due cifre in Groenlandia, improvvise piogge torrenziali nell'Africa occidentale e inarrestabile innalzamento dei mari, con la scomparsa delle isolette Tebua Tarawa e Abanuea nell'arcipelago delle Kiribati. «Osserviamo un costante aumento della variabilità climatica e, quindi, dobbiamo dedurre che il progressivo riscaldamento della Terra sia in corso», spiega il climatologo dell'Enea Vincenzo Ferrara. La natura è più sofisticata dei catastrofismi a buon mercato e l'effetto serra non si misura solo termometro alla mano. Gli studiosi lasceranno perciò a quella uY-1 '98 il record di estate super torrida. Questa del '99 ha seguito un copione alternativo per una storia che è sempre la stessa: la storia-thriller della «febbre» del pianeta, dovuta ai gas che la soffocano. «L'atmosfera è sotto attacco - denuncia nell'ultimo rapporto il Worldwatch Institute -: i miliardi di tonnellate di Co2 che vi sono stati riversati dall'inizio della Rivoluzione Industriale hanno ormai raggiunto il livello maggiore degli ultimi 160 mila anni e quel livello non fa che crescere. Di conseguenza, anche le temperature stanno aumentando». Se questo è il trend di lungo periodo, la meteorologia ha rivelato lo «scardinamento» degli equilibri stagionali anche nel giorno dopo giorno. A luglio e agosto, per esempio, l'Italia ha sofferto per le bizze dell'anticiclone delle Azzorre: invece di stabilizzarsi, garantendo il beitempo, ha continuato a ballare furiosamente, provocando quell'impazzimento che entrerà nelle statistiche. «Per esempio, l'improvviso ritorno del caldo e dell'afa a Ferragosto, quando in genere si "rompe" l'estate e, prima, a luglio, un periodo insolitamente piovoso, soprattutto al Nord», spiega Ferrara. Ora si spalanca l'incognita-settembre. Nonostante il miglioramento degli strumenti e l'affinarsi dei software, la possibilità di previsioni meteo accurate non si spinge oltre i cinque-10 giorni e quindi ci si deve accontentare di scenari ipotetici. Che per noi sono tre, secondo il meteorologo Guido Caroselli: «Un'estate testarda, che sebbene in ritardo non vuole andarsene; una traumatica, che intorno all'equinozio tramonta bruscamente; una a pelle di serpenti;, che si affievolisce con gradualità, Questa terza chanci; mi sembra maggiormente probabile». Non altrettanto ottimistiche sono le simulazioni in altri; parti del mondo: le catastrofi climatiche sono diventate ordinari sussulti di un sistema ferito. La prova? Solo nel '98 i quasi 90 miliardi di dollari di (Ianni provocati da alluvioni, tifoni, siccità, eruzioni e terremoti hanno superato quelli ili tutti gli Anni 80.

Persone citate: Enea Vincenzo Ferrara, Ferrara, Gabriele Beccaria, Guido Caroselli, Ianni, La Terra

Luoghi citati: Africa, Azzorre, Groenlandia, Italia, Kiribati, Nord America, Nord Italia