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«Aiutateci a scoprire chi ha ucciso il vigile» Palermo, l'appello del procuratore Grasso «Aiutateci a scoprire chi ha ucciso il vigile» PAI I HMO «Qui nella nostra cattedrale lancio un invito a tutta la nostra città a non lasciarsi abbattere; dall'immane disastro che ancora una volta l'ha colpita con un morto, con l'oriti, con sfollati, a non perdere la speranza». Parole dell'arcivescovo di Palermo Salvatore De Giorgi, che ieri pomeriggio ha celebrato i funerali del vigile del fuoco Nicola Bifiitteri, 41 anni, morto nel crollo di un'ala del palazzo danneggiala dall'incendio scoppiato in via Montepellegrinoa Palermo venerdì scorso. Attorno alla bara del vigile del fuoco c'erano i suoi colleghi, ma anche il vicepresidente del Consiglio Sergio Mattarella, il sindaco Leoluca Orlando, il presidente della Provincia Francesco Musotto, il prefetto FranceSCO Lococciolo, il questore Antonino Manganelli, li il procuratore di Palermo, Piera Grasso, che ieri ha partecipato anche alla commemorazione di Libero Grassi, l'imprenditore ucciso dalla mafia perché aveva deciso di non pagare il «pizzo», ha lanciato un appello: «La citta è stata colpita. Chiunque si senta intaccato come cittadino dovrebbe (lare il massimo aiuto agli investigatori. Anche il più piccolo elemento che potrebbe sembrare il più insignificante a noi può essere utilissimo, li' un dovere morale di tutti contribuire all'accertamento dello responsabilità». In una cattedrale gremita l'arcivescovo si è rivolto alla vedova di Billilteri, Letizia, e ai figli Salvo, Maria e Virgilio ai quali ha dotto: «Carissimi, rimasti senza il vostro amatissimo congiunto che, con tutta una vita dedita al dovere, l'ha sacrificala nell'intento di domare con i suoi colleghi le flamine di un incendio tanto più feroce e divorante quanto misterioso e inquietante nelle sue cause. Siate fieri ed orgogliosi di lui». Do Giorgi si è poi rivolto anche ai vigili del fuoco «A voi - ha detto - vada la gratitudine e l'ammirazione della città e della Chiesa di Palermo. Auspichiamo anche noi che da parto di quanti ci governano le vostre giuste istanze di avere più uomini e più mezzi trovino doverosa accoglienza». L'arcivescovo ha poi ammonito che le persone rimasto senza tetto «non rimangano sole nel loro dramma. Preghiamo le istituzioni ad ogni livello perché, riconosciuto lo slato di calamità in cui vi trovate, vengano doverosamente incontro, senza ritardi e senza indugi burocratici, al legittimo diritto di avere ciò che hanno perduto». Al termine dell'omelia il cardinale ha invitato a «reagire ad ogni calamità, naturale o provocata che sia, con la forza della fede che diventa sorgente di solidarietà, di più forte impegno morale, di più consape volo rispetto della legalità, fondamenti ineludibili della serena convivenza sociale». |r. cri.) Li vedova del vigile Billiitei i consola i suoi figli ieri durante il funerale in cattedrale