Una villa da 3 miliardi per Hillary e Bill di Franco Pantarelli

Una villa da 3 miliardi per Hillary e Bill I Clinton ispezionano una casa coloniale di fine '800 con piscina: «E1 molto carina» Una villa da 3 miliardi per Hillary e Bill A Nord di New York, in vista delle elezioni per il senato Franco Pantarelli NiWYOHK Porse i Clinton hanno finalmente trovato casa a New York. Ieri sono stati a visitare una villa di due piani a Chappaqua, una località a Nord della città tutta verdi; e laghetti, li' in stile coloniale, risale a oltre cento anni fa, ha un grande giardino pieno di abeli, una piscina e costa un milione e 050.000 dollari, circa tre miliardi di lire. «E' molto carina - ha detto Bill Clinton alla piccola folla che, chiamata dal trambusto delle guardie del corpo, si era radunata Inori della villa - ma non abbiamo ancora nessun annuncio ufficiale da fan;». Se poi quell'annuncio ci sarà, bisognerà vedere; come ottenere il mutuo. Sarà affidabile per le banchi; uno come lui, indebitato fino al collo con i costosissimi avvocati chi; lo hanno assist ito nele sue traversie? Non avrà problemi, dici; Norman Brokaw, che guida le «serali;» post-presioon- ziali di Jimmy Carter e Gerald Ford. «Clinton potrebbe farsi pagare anche 100.000 dollari a conferenza», per non parlare delle memorie che sicuramente scriverà dopo che avrà lasciato la Casa Bianca e che qualsiasi editore sarà disposto a pagare almeno un milione di dollari (più della metà della casa di Chappaqua); senza tenere conto dei contributi che i suoi fans continuano a fargli pervenire proprio per pagare gli avvocati, nonché dello stipendio di Hillary come senatore, se riuscirà a battere Rudoplh Giuliani. La ricerca della casa, infatti, per i Clinton va di pari passo con la campagna elettorale di Hillary, in questi giorni di vacanza trascorsi facendo la spola fra Martha's Vineyard e gli Hamptons, la spiaggia chic di Long Island, ospiti di Steven Spielberg. Quelli accorsi davanti alla casa coloniale di Chappaqua, eccitatissimi all'idea di avere i Clinton come nuovi vicini, hanno chiesto al Presidente come deve essere la sua casa ideale. «Piacevole, arieggiata, che renda Hillary felice», ha risposto lui, suscitando nella moglie una franca risata. Già perché fra loro la bufera di un anno fa sembra abbastanza archiviata. L'altro giorno, ha raccontato lui, ha chiesto a Hillary se non fosse stufa della loro vita dedicata tutta alla politica. «No, mi ha risposto lei, sono ancora estremamente interessata. Tu avrai tanti difetti, ma certo non sei noioso». Cos'i facendo ha trovato il modo da scaltro politico che non dice mai nulla per caso - di ostentare la ritrovata armonia con Hillary e di «ricordare» agli astanti che lei è candidata al Senato. «Se volete qualcuno che ha fatto politica per trent'anni, che ha sempre lavorato duro per aiutare gli altri, che ha più cuore, intelligenza, abilita e impegno di ogni persona che io abbia mai conosciuto, allora dovete mandarla al Senato», aveva detto la sera prima, durante una delle tante feste per raccogliere fondi (1000 dollari a testa per consumare un barbecue con la coppia presidenziale e ascollare gli spiritual di Phobe Snow). Ed anche Hillary, nonostante la sua candidatura sia ancora ostinatamente «non ufficiale», aveva parlato proprio come una che chiede voti. «Come molti di voi - ha detto - io sono sempre stata impegnata nell'abitare il prossimo. Adesso sto tentando un passo ulteriore e ho bisogno del vostro aiuto». Porse preso da questo spirito, uno di quelli che ieri si sono riuniti davanli alla casa di Chappaqua a un certo punto ha urlato: «Prego perché voi siate i miei nuovi vicini e perché lei, signora, sia il mio nuovo senatore». Per la raccolta dei soldi, il piano di ieri prevedeva un pranzo con 80 persone (5.000 dollari a testa) e una serata con Jon Bon Jovi: 25.000 dollari a coppia, da dividere in questo caso con la direzione del Partito democratico. La villa coloniale in legno del 1889 a Chappaqua visitata ieri dai Clinton

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