Russiagate, la Cia accusa Cernomyrdin

Russiagate, la Cia accusa Cernomyrdin «L'ex premier e il suo potente vice Chubais erano in contatto con il boss della mafia rossa» Russiagate, la Cia accusa Cernomyrdin Egli 007 francesi rivelano: l'Eliseo sa tutto da tre anni inviato a WASHINGTON Per il Russiagate è l'ora delle rivelazioni degli 007: quelli americani chiamano in causa Viktor Cernomyrdin mentre i loro colleghi francesi affermano che da ben tre anni l'Eliseo è a conoscenza degli storni di miliardi di dollari di aiuti destinati a Mosca. Il nome dell'ex premier russo è emerso nel corso delle indagini condotte dalla Cia, secondo quanto rivela «Newsweek». Gli 007 americani sarebbero arrivati a Cernomyrdin seguendo le tracce di Sernion Mogilevich, il boss della «Mafia Rossa» al centro delle scandalo sul riciclaggio di miliardi di dollari nella Bank of New York. Assieme all'ex vice-premier Anatolij Chubais, Cernomyrdin avrebbe intrattenuto ambigui «rapporti d'affari» con Mogilevich per far transitare sui conti della Bank of New York fino a 15 miliardi di dollari negli ultimi due anni. Il sospetto degli inquirenti è che i politici russi si valessero delle «consulenze» di Mogilevich per esportare ingenti capitali oltre frontiera. Le stesse fonti della Cia invitano però alla «cautela» prima di trarre conclusioni affrettate sullo scandalo. «Al momento sappiamo solo che una montagna di soldi è transitata su quei conti - affermano - ma la provenienza illecita resta da provare». L'unica cosa che pare certa per gli 007 americani è che una tale entità di danaro è difficilmente riconducibile ai soli traffici della mafia - droga, prostituzione e racket ed esiste quindi l'ipotesi di uno storno di fondi statali, o di vendite di prodotti dello Stato come il petrolio o l'alluminio. «Non possiamo neanche escludere che le esportazioni di capitali siano state legittime - afferma un investigatore - ma se i sospetti saranno confermati sarà una pugnalata al cuore dell'elite politica che abbiamo contribuito a creare nell'era post-comunista». Per gli 007 francesi della «Dsge» questi «sospetti» sarebbero svaniti da ben tre anni, quando il governo di Parigi venne a sapere per la prima volta della fuga degli aiuti del Fondo Monetario Internazionale a vantaggio dei vip del Cremlino. La rivelazione è del «Journal de Dimanche», secondo cui la «Dsge» avrebbe anche redatto una lista con i «beneficiari in Francia, Italia e Spagna», i nomi delle banche interessate e l'elenco di 120 proprietà immobiliari sulla Costa Azzura ed a Parigi appartenenti agli uomini del Cremlino. Assente il nome del presidente Boris Eltsin, figurano invece quelli della figlia Tatjana e di una ventina di ministri, funzionari dell'ex Kgb e uomini d'affari. Ma sono i nomi di Cernomyrdin e Chubais quelli che più preoccupano l'Amministrazione Clinton. L'ex premier fu infatti per lungo tempo capo della commissione bilaterale Usa-Russia assieme al vicepresidente Al Gore, mentre Chubais ò da sempre l'interlocutore a Mosca dell'attuale assistente Segretario di Stato, Strobe Talbott. Proprio Talbott ha reagito duramente alle rivelazioni di «Newsweek», respingendo le critiche per i presunti «mancati controlli sulla destinazione degli aiuti» da parte sua, del Segretario al Tesoro Larry Summers e di Al Gore. E tuttavia il «Washington Post» ha dedicalo ieri un editoriale al vicepresidente: «Gore ha un problema russo» scrive il quotidiano, chiedendosi «se non avrebbe dovuto protestare più energicamente contro la corruzione», spingendo il Fondo Monetario «a rivedere la politica di aiuti». Tanto più che il totale dei capitali russi fuggiti all'estero, secondo il «Post», si avvicinerebbe alla cifra record di 150 miliardi di dollari (oltre 270 mila miliardi di lire) (m. mol.l I servizi segreti di Parigi avrebbero una lista dei beneficiari anche in Italia e Spagna delle banche e delle proprietà sospette