Gli alberi piovono dal cielo di Gianfranco Quaglia

Gli alberi piovono dal cielo Il progetto sperimentale avviato in Piemonte si sta adesso allargando a tutta Italia Gli alberi piovono dal cielo Tecnica di rimboschimento post-incendio Gianfranco Quaglia TORINO Gli alberi piovono dal cielo, come la manna di biblica memoria. Non è fantascienza e neppure rappresentazione virtuale. Al contrario: la «pioggia di alberi» appartiene a una tecnica di rimboschimento post-incendi, già collaudata con un esperimentopilota in Piemonte, e tornata d'attualità dopo i roghi che hanno devastato i boschi in Italia. Il progetto è coordinato dal profesor Mario Pividori, ricercatore e docente di selvicoltura generale all'Università di Torino. Il primo tentativo, lo scorso anno sui monti attorno al Lago d'Orta, i risultati sono già incoraggianti, anche se occorrerà attendere ancora qualche anno per avere un quadro completo. La «pioggia» di alberi, anzi di semi, avviene con gli elicotteri da un'altezza di dieci metri dal suolo. Pividori: «L'intervento tende al recupero dei terreni devastati con ripopolamento vegetativo, senza ricorrere a squadre di uomini che dovrebbero preparare tutta l'area». In pratica il suolo è «bombardato» con il lancio di semi misti di graminacee e leguminose, «confettati» con sostanze colloidali organiche die si ancorano alla terra, addizionati di concimi e antiparassitari. I ricercatori definiscono con il termine di «confetto» queste bombe vegetali Che sono autonome. 11 liquido preparato, racchiuso in un involucro protettivo, contiene sostanze nutritive per i semi e prodotti repellenti contro roditori e uccelli. «Insomma - aggiunge Pividori - noi cerchiamo ai mettere una pezza là dove è avvenuta l'eliminazione della copertura erbacea. La ricostituzione del microsistema e della microflora è la condizione' essenziale per il recupero della vita normale di un bosco». La tempestività di questi interventi dovrebbe rappresentare una delle carte vincenti nella ripresa vegetativa di un territorio devastato dal fuoco o da fenomeni erosivi. Ma non è l'unica. Sempre all'Università di Torino il professor Giovanni Bovio, docente di assestamento forestale e protezione degli incendi boschivi, uno dei massimi esperti in materia, studia anche al computer il comportamento del fuoco per prevenire e intervenire là dove è necessario. La simulazione degli incendi con l'elaboratore consente di programmare gli interventi nel futuro, sulla base di informazioni-chiave determinate dalla forza del vento, dell'intensità delle precipitazioni, dall'insolazione. «Il compor tamonto del fuoco - dice il professor Bo vio - è una delle basi di partenza per arginare il fe nomeno degli incendi. Negli Stati Uniti da tempo esisto no modelli di propagazione delle fiamme, ma possiamo dire che anche noi in questo specifico settore non siamo secondi a nessuno». E in laboratorio si studiano gli effetti della fiamma sulla vegeta zione, la meteorologia della zona, la caratteristica della vegetazio ne e la tipologia del terreno. Tut te queste informazioni dovrebbero contribuire a limitare un fenomeno che ogni estate causa danni enormi. I resti di un bosco devastato dal fuoco

Persone citate: Giovanni Bovio, Mario Pividori, Pividori

Luoghi citati: Italia, Piemonte, Stati Uniti, Torino