Parigi dice addio alla superbanca di Enrico Benedetto

Parigi dice addio alla superbanca Brusco stop dei saggi alla nascita del colosso mondiale. Ora la Francia teme un'offensiva dei raider stranieri Parigi dice addio alla superbanca La Bnpperde la battaglia contro Generale Enrico Benedetto corrispondente da PARIGI La superbanca francese va kappaò all'ultimo round. Bnp dovrà contentarsi delle «superbe nozze» (parole sue), con Paribas ma le sfugge in extremis la seconda sposa, quella cui il suo patron Michel Pébereau - affidava le maggiori ambizioni: la Société Generale. Alle 4,32 antelucane, dopo una riunione protrattasi undici ore, i dieci «saggi» hanno deciso che il matrimonio bis non s'ha da fare. Decisiva, parrebbe, l'ostilità del personale Sg. Il giurì (e con lui l'esecutivo Jospin) paventavano che uno sciopero a oltranza nella riottosa nubenda rendesse ingovernabile una situazione già fin troppo esplosiva. Monsieur Pébereau dovrà quindi restituire il 37,15% dei titoli Generale, acquisiti con un'ops in definitiva inutile. Recuperandoli, il suo rivale Daniel Bouton salva faccia e poltrona.-Ma per ipotecare un futuro autonomo gli servono alleanze. Partner europei cercansi. Malgrado l'invidiabile taglia (la Sg è al quattordicesimo rango mondiale) gli osservatori ne sottolineano la fragilità. Conscio del pericolo, il superministro economico Dominique Strauss-Kàhn spiega che intende vigilare contro nuovi raider stranieri. Missione impossibile, gli fa eco Jean-Pierre Chevènement. Il titolare degli Interni non teme la cacofonia governativa. Denuncia una sentenza «irresponsabile ed antidemocratica», vero «attentato» contro la Francia. La fusione Bnp-Paribas-Sg era, a suo avviso, l'unico piano agibile per «difendere nel mondo gli interessi nazionali». Rinunciandovi, Parigi testimonierebbe la sua «deliquescenza». Parole durissime. Colpiscono frontalmente Jospin, ma ancor più la Banque de Fran'ce il cui governatore - Jean Claude Trichet - arbitrava la battaglia. Scrive «Le Figaro» che in definitiva è proprio lui il perdente. La piazza credeva nel suo prestigio di tessitore, ipotizzando un compromesso Bnp-Sg. Ad esempio mutue partecipazioni, alleanza strategica e sinergie. La Société Generale avrebbe conserva¬ to ampi margini di autonomia, ma restando nel girone Bnp. Uno scenario, insomma, che garantisse al polo bancario transalpino la necessaria compattezza. E invece no. L'uomo che fra pochi mesi dovrebbe subentrare all'olandese Wim Duisenberg dettando legge in Europa si è arreso con salomonico fatalismo tra le frontiere domestiche Dicevano appoggiasse il progetto Bnp. Però dinanzi a una Sg in armi, si rifugia nella gestione notariale della crisi. Accontentando solo i liberisti. Qualcuno saluterà nella sua prudenza la fine dell'interventismo statale, una patologia endemica oltralpe. Ma la Gauche - e non il solo Chevènement mugugna. Fiutando l'aria, Strauss-Kahn ha messo le mani avanti sin da venerdì sera. «Comunque vada a finire, l'essenziale è che oggi possiediamo un'economia florida». Lo stesso Lionel Jospin si guardava bene dal tifare, in pubblico, per Bouton o Pébereau. E la neutralità paga, risparmiando a Bercy e Matignon sconfessioni faticose. Le conseguenze non sono tuttavia irrisorie: dal feuilleton che per 5 mesi ha scosso il Paese emerge una Francia allineatasi - senza dirlo - con la Realpolitik di Blair e Schroeder. E adesso? Contrariamente alle voci della vigilia, il vincitore può rilassarsi. La Bnp non ipotizza ricorsi. Né tenterà - pur avendone diritto - un'offensiva supplementare. Preferisce dedicarsi alle gioie monogamiche. Bnp-Paribas è terza nella classifica planetaria. E Michel Pébereau - che pure descrivono livido all'annuncio - non può lamentarsi oltremisura. Il 1 * febbraio scorso lo si dava per morto. Alleandosi a sorpresa, Paribas e Société Generale l'avevano messo fuori gioco. Ebbene, un semestre più tardi assapora un insperabile ribaltamento. Negli scomodi panni del cavaliere solitario c'è Bouton. La sua vittoria nasconde una sconfitta. Ma tiene a dissimularlo. «Non ho paura di altri eventuali predatori. Che provino a scalarci, e se ne accorgeranno». ABnp-Paribasfagliauguri: «Bonne chance». Ma è proprio lui, semmai, ad averne bisogno.

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