«II mio sogno di attrice è rifare Io commessa» di Alain Elkann

«II mio sogno di attrice è rifare Io commessa» Veronica Pivetti: la notorietà è una fortuna che mi ha reso più libera «II mio sogno di attrice è rifare Io commessa» Alain Elkann VERONICA Pivetti, sta lavorando a qualche film? «Sì, "Le giraffe" con Sabrina Ferilli». Siete molto amiche? «Sì, sorprendentemente. Dopo 'Commesse" è nata un'amicizia molto diretta senza mediazioni. Siamo diversissime, fisicamente opposte, ma andiamo molto d'accordo». Dicono che l'amicizia tra donne sia diffìcile. «Sì, è vero. Credo che scatti una rivalità. Non scatta se si è molto sicure di sé. Nel caso mio e di Sabrina siamo molto contente e soddisfatte di chi siamo e di quello che abbiamo. Perché desiderare l'erba del vicino? Il male peggiore del mondo è senz'altro l'invidia. Detto questo, confesso che mi è capitato di desiderare in passato quello che non avevo». Con sua sorella Irene, com'erano i rapporti da ragazze? «Simbiotici. Abbiamo 22 mesi di differenza e c'era una tale diversità di interessi che non si poteva certo essere gelose. Caso mai, c'è sempre stata solidarietà». Lei che vita fa? «Una vita normale. La stessa che facevo prima che mi succedesse di recitare in "Viaggi di nozze". Io ho una grande comunicativa, ma non sono così aperta. In realtà sono un orso al quale piace poi dare spettacolo. Io non cerco la gente. Facevo la doppiatrice a Milano, ho cominciato a 7 anni, poi Verdone mi ha portata a Roma, ma siccome io non vado alle feste, mi sono un po' chiusa come un riccio». Suo marito? «(Anche lui fa l'attore e ho un rapporto con lui di simbiosi. Lo dico sempre, un po' in gergo sportivo, che siamo compagni di armadietto. Abbiamo un rapporto brusco negli intenti, ma non nei modi. Insomma, ci facciamo una continua radiografia l'uno dell'altra». Da quanto tempo siete sposati? «Da sei anni e stiamo insieme da dieci. Insomma, mi pare una vera e lunga unione». Niente figli? «Ancora no, però mi piacerebbe». Lei fa la zia? «Sì, però non mi sono accorta di essere,.diciamo, una zia nel senso ufficiale del termine. Mia nipote è un capolavoro, perché mi fa ridere e mi conquista. E' una donna simpatica, anche se è una bambina. Non è facile trovare la donna che non si prende sul serio, mi creda non è una cosa frequente. Mia nipote invece si siede sul seggiolone e tiene banco. Non frigna, non fa capricci e a 11 mesi è una persona molto presente». Mi può parlare del film «Le giraffe»? «Non posso raccontarlo, perché c'è un colpo di scena dopo dieci minuti. Posso solo dire che è una commedia, che sono felice di lavorare con Sabrina, ma non posso nemmeno spiegare il perché del titolo». La tv in questo momento è finita? «No, no. Terminato il film, girerò due puntate per Raiuno e poi, dicono e speriamo, che ci siano le riprese di "Commesse". Forse poi un progetto teatrale. Certo che se questo andasse in porto, farei davvero salti di gioia. A me la tv piace molto». Ah sì? «Certo, sì. Perché sta realizzando una sorte di commedia all'italiana che il cinema non fa più. Per fare "Commesse" mi sono molto impegnata. E' un prodotto che non c'è al cinema, ma la gente vuole storie normali, nelle quali identificarsi. Per esempio, dire: quella lì ha avuto lo stesso problema che ho avuto io. Io facevo la parte di una ragazza venuta da genitori che non erano buoni con lei, che ha paura di tutto e infine incontra l'amore che cambia la vita. Insomma, ero un personaggio molto semplice, però non semplicistico, perché di persone come il mio personaggio in "Commesse" ce ne sono moltissime!». Il rapporto con Edwige Fe- nech? «Lei è una signora di una grande capacità produttiva. E' molto presente anche sul set ed è molto seria. Per Edwige il successo di "Commesse" era molto importante. Io spero davvero di ricominciare a lavorare per lei. Lei parla con tutti, ascolta i problemi di tutti, insomma bisogna pensare che "Commesse" rischiava di diventare un vero e proprio pollaio, invece non lo è stato. C'è stata una grande collaborazione tra tutti». Che rapporti ha con Carlo Verdone? «Non ci vediamo, non ci sentiamo più. Ma gli devo talmente tutto che nel mio cuore c'è un angolo sempre per lui. La differenza è che lui nella vita ha un "giro" e io no». Lei si trova bene a Roma o le manca Milano? «All'inizio era una pacchia. Come andare al luna-park. Ero arrivata d'estate, mi sembrava di essere in paradiso. Poi finita la scossa iniziale, mi sentivo spaesata, perché io ho proprio una testa milanese, sono vissuta tutta la vita a Milano, per cui mi sono detta: cara Veronica, devi cambiare mentalità a favore di Roma. Non è Roma che deve cambiare, è Veronica che deve cambiare. Adesso ci sto meravigliosamente. Bisognava saper vedere i grandissimi vantaggi di questa città». Quali? «Una capacità di saper vivere che i milanesi e la città di Milano non hanno. A Milano, se non lavori, puoi morire. A Roma, se non lavori, stai pure meglio. A Roma hanno capito le regole per non patire troppo. Ci sono molte vie d'uscita psicologiche. Anche il clima aiuta e poi basta solo fare una passeggiata». Dicono che lei sia una cammi- natrice. «Sì, perché non ho la patente. Mi hanno bocciato, maledetti, quando era ancora facile fare l'esame. Adesso per me sarebbe come prendere il Nobel. Allora mi sono attrezzata e ho comprato una bella bicicletta, che tra l'altro è sinonimo di libertà. Però se ci sono salite e non ce la faccio, mi prendo un taxi». Il calcio la interessa? «Sono uno dei 50 milioni di italiani che guardano i Mondiali. Non mi occupo di calcio, ma anche se non me ne occupo è uguale, perché tanto c'è già molta, troppa gente che loia». Per lei fare l'attrice è una passione o una vocazione? «Grazie a Dio è un lavoro, un lavoro da privilegiati, che ti fa molti regali. La notorietà è un regalo. "Viaggi di nozze", poi Sanremo, "Commesse": è un terzetto non male per darti popolarità, ma non è questo il mestiere. Il fatto è che avendo una grande popolarità, oggi posso scegliere con maggior libertà che cosa fare». Lei si considera una comica? Spero veramente di sì». E' difficile essere comici? «11 fatto è che i tempi comici non si imparano: o si hanno o non si hanno. E io spero di averli». Chi sono i comici che ama di più? «Senza dubbio Chaplin, il più grande. Ha inventato quello che nessuno è ancora riuscito a riprodurre». E Benigni? «Benigni può essere contento anche lui di come gli è andata quest'anno, lo sono contenta che una persona molto capace abbia avuto riconoscimenti ufficiali e questa è una bella vittoria, perché non è sempre così. Spesso persone molto capaci non hanno il giusto riconoscimento. E lui questa volta se lo meritava davvero». Chi sono i grandi del nostro cinema oggi? «E' proprio necessario dire oggi? La parola grandi è impegnativa. Se Vittorio De Sica non rientra nell'oggi, sono sprovvista di nomi! (ride) Lui è il più grande del mondo assieme a Billy Wilder. Ma insomma, se proprio devo fare dei nomi, diciamo che i grandi di oggi sono sicuramente Olmi, poi Amelio e poi... Dino Risi, Monicelli... Che fatica! Forse un bravo regista italiano, anzi un bravo regista italiano, è senz'altro Virzì, che ha detto qualcosa di nuovo». Salvatores? «Be', lui ha vinto l'Oscar, questo parla già di per sé». Anche Tornatorel «Ecco sì, lui è proprio un signore, proprio bravo. Guardi, "La leggenda del pianista sull'oceano" è bellissimo, io non capisco cos'hanno da ridire- su quel film, proprio non lo capisco. Con tutti i problemi che ha il cinema italiano, proprio non riesco a capire. Tornatore secondo me è senz'altro un fuoriclasse. I registi di oggi fanno un po' il loro genere, per esempio Moretti ha inventato il suo genere, parla della sua generazione. Andare a vedere un film di Moretti è un po' come andare a vedere una mostra di Gustave Moreau. E' una cosa un po' a sé che forse non è per tutti». Lei, Veronica Pivetti, come si diverte? «Leggo, guardo la tv, vado al cinema e poi chiacchiero, sì, chiacchiero molto. E per questo che la cosa più bella di questo mestiere sono senz'altro le interviste». (fi Chaplin è il mio comico preferito, Vittorio De Sica il più bravo regista italiano anche se è a Carlo Verdone che devo davvero tanto sp p il L'amicizia tra donne è difficile, tra me e la Ferilli è riuscita. La persona che ammiro di più è però mia nipote di 11 mesi jjj ip fi fi Per amare Roma ho dovuto cambiare la mentalità da milanese j p DOMENICA CON Cognome Nome ..V.I^5S!?§.... dnadinonM.W*U*** residenza .W&H*. - SPOSATA CON stato civile WWWO..©WW ; professione SJ5SP.... h^m*mm„. ha reso più libera Sabrina Ferilli, interprete con Veronica Pivetti della fortunata serie tivù «Commesse»