«Via dall'Ulster» Ultimatum tra a cinque giovani
«Via dall'Ulster» Ultimatum tra a cinque giovani «Andatevene o morirete» «Via dall'Ulster» Ultimatum tra a cinque giovani LONDRA L'ultima minaccia dell'Ira è giunta sotto forma di ultimatum. A cinque giovani nordirlandesi è stato intimato di lasciare l'Ulster: se non lo faranno, rischiano di essere uccisi. Il termine massimo scadeva alla mezzanotte di ieri. La provocazione dell'esercito repubblicano irlandese è arrivata appena due giorni dopo le affermazioni del ministro britannico per l'Irlanda del Nord, Mo Mowlam, secondo la quale il cessate il fuoco proclamato nel 1997 è tuttora in vigore. Il ministro, pur dicendosi convinta delle responsabilità del gruppo nell'uccisione del tassista Charles Bennett lo scorso mese e nel traffico di armi dagli Stati Uniti, aveva affermato di essere soddisfatta per la tenuta della tregua. Alla luce di questo ennesimo episodio di violenza, il leader unionista John Taylor ha escluso che nei prossimi mesi possa essere siglato un accordo politico nell'Ulster. Tra nove giorni è previsto l'esame degli storici accordi del Venerdì Santo sotto la presidenza del senatore statunitense George Mitchell, ma Taylor si è dichiarato contrario a una partecipazione del suo partito. «Nutro seri dubbi sulla saggezza di continuare i negoziati con lo Sinn Fein dato che non c'è alcun cessate il fuoco», ha dichiarato. Il processo di pace, dunque, rimane in bilico. A Londra i conservatori hanno subito definito l'attacco «vile e inaccettabile» e non hanno perso l'occasione di criticare il lavoro di Mowlam: «Se'verrà confermato che l'Ira ha ordinato questa espulsione, vorrà dire che la dichiarazione incerta e ambigua di Mo Mowlam ha aperto ulteriormente le porte a un pericolo molto grave, che noi avevamo sottolineato in modo vigoroso», ha dichiarato Michael Ancram, presidente dei conservatori. Da parte sua, un portavoce di Mowlam si è limitato a definire la minaccia «ripugnante e inaccettabile» ribadendo che la violenza, indipendentemente dalla sua matrice, «è inaccettabile». Ma la tensione in Ulster sta rapidamente salendo e difficil mente le parole del ministro riusciranno a placare gli animi «La responsabilità di questo ennesimo oltraggio è solo del ministro - ha affermato Vin cent McKenna, leader dei diritti umani nell' Irlanda del Nord Mowlam deve dimettersi». Secondo quanto si è appreso la minaccia ai cinque giovani tutti residenti nel villaggio di Dunganno, nella contea di Tyro ne, è stata comunicata da alcu ni uomini armati e mascherati al prete cattolico della cittadina, JÓe Quinn. Secondo Me Kenna, due dei cinque ragazzi (tutti di età compresa tra 16 e 22 anni) avrebbero già lasciato l'Irlanda del Nord, mentre gli altri tre si troverebbero al sicuro in alcune abitazioni pri vate. [Ansa]
Persone citate: Charles Bennett, George Mitchell, John Taylor, Kenna, Michael Ancram, Quinn
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