«Un governo senza coraggio»

«Un governo senza coraggio» IL PRESIDENTE DI FEDERMECCANICA «BASTA CON QUESTO TIRARE A CAMPARE. ORA SONO INDISPENSABJL! RIFORME VERE» «Un governo senza coraggio» Pininfarina: tanti annunci, poi Cofferati dice no intervista Claudia Arieti) ni. governo fa il meglio che I può, ma oggi ciò che èpossibiB/r non è sufficiente». Andrea Pininfarina, presidente di Federmflccanica, è pessimista sul futuro e disincantato sul proscntr:. Riguardo allo scontro che ha visto opporsi frontalmente Cesare Romiti e il governo su par condicio, pensioni e occupazione, dice: la verità è che si tira a campare, e non è questo il modo di avviare vere riforme. Cesare Romiti è stato molto duro con il governo, che gli ha replicato con altrettanta durezza. Soprattutto sulle cifre degli occupati, è stato un terremoto. «Sui numeri lascerei quasi perdere. A parte la questione se porti o no fortuna gettarli nell'arena, e a qualcuno un po' di anni fa la cosa non portò molta fortuna (Berlusconi nel '94, ndr), io direi che il problema sia questo: qui si va avanti, sostanzialmente, con la politica degli annunci. Certamente, in economia un effetto favorevole lo si ottiene anche creando un clima di fiducia negli investitori. Ma, da un punto di vista strutturale, non mi sembra che negli ultimi anni vi siano state delle modifiche reali per migliorare la competitività del nostro paese, né in termini di pressione fiscale, né di riduzione della pressione contributiva». Palazzo Chigi sostiene che le cose vanno meglio anche su questi fronti. «I dati sull'attrazione degli investimenti esteri vedono il nostro paese al penultimo posto, nell'Unione europea siamo davanti solo al Portogallo. Addirittura, nel '98 rispetto al '97 si è registrata una regressione, siamo scesi da scimila miliardi di investimenti diretti esteri a quattromila o 3500. Al di là degli annunci positivi secondo cui lo cose vanno meglio, non ci sono dati significati confortanti. Assistiamo solo a una spasmodica attesa dell'andamento mensile dell'economia, mentre se cerchiamo di guardare più lontano, all'orizzonte io non scorgo alcun miglioramento. Sicché, capisco che il governo cerchi di fare il suo mestiere tentando di infondere fiducia, ma capisco anche le dichiarazioni degli operatori economici, secondo cui la situazione è quella che è. In verità, quest'ultima 1 fe polemica è in un certo senso normale, perché l'ottimismo del governo non ò confortato dai dati». Romiti, però, non è un operatore economico qualsiasi e, infatti, le sue dichiarazioni hanno suscitato reazioni durissime. Le implicazioni di questo scontro non sono poi così "normali", le pare? «Io non sono un dietrologo. Romiti, dato il ruolo che ricopre e ha ricoperto negli anni, è un operatore di grande peso per l'industria italiana! E fa bene a dire che a suo avviso manca un progetto, una visione d'insieme, al di là della polemica con il governo. Che, ripeto, probabilmente fa del suo meglio, giacché la politica è l'arte del possibile; ma un disegno di respiro, di coraggio, non c'è. Poi, quali siano gli eventuali altri interessi dei due contendenti, francamente non saprei dire». Il Centro studi di Confindustria sostiene che le ultime cifre Istat sull'occupazione sono gonfiate, per esempio, dai lavori socialmente utiii, e però dice che, in fondo, D'Alema non ha poi tutti i torti, un trend positi¬ vo c'è... «Solo che la velocità di miglioramento - mi riferisco ali andamento del prodotto interno lordo, ma non solo - è di molto inferiore a quella degli altri paesi europei. Costo del lavoro alto, costo dell'energia alto, una situazione finanziaria per cui il paese deve dedicare una parte rilevante dell'avanzo primario che genera ogni anno a pagare il debito pregresso....No, qui siamo a un livello di competitività più basso che mai, e infatti gli investitori stranieri non fanno mica la fila. Due cose da fare subito? Una prima operazione obbligatoria riguarda proprio la spesa previdenziale. Bisogna agire rapidamente, indipendentemente dalla verifica del 2001 e, poi, varare un piano, non particolarmente aggressivo, di riduzione della pressione fiscale. Non so, un punto all'anno per dieci anni... Comunque, un programma di lunga scadenza», A proposito di pensioni, la riforma sembra rinviata e Romiti dice che, se non si interviene presto, di qui a qualche anno si rischia un «sommovimento civile». Condivide? «Non so se siamo a questo punto. Certo, se si dovesse cominciare, per difendere strenuamente chi è già garantito, a non poter più assicurare oltre un certo limite il pagamento delle pensioni per il futuro, credo che avremmo grossi problemi». Cosa accadrà invece a settembre, in autunno? Che ci dobbiamo aspettare? :<Mah, qui si sentono tanti annunci, si vuol dare la sensazione di essere dei riformisti rigorosi, e poi nella sostanza non si agisce o ci si ferma subito davanti ai no di Sergio Cofferati. Così avremo una finanziaria senza riforme radicali... Vuole la verità? Io da settembre non mi aspetto proprio nulla». D'ALEMA AVEVA DETTO - «In questi tre anni di centrosinistra sono stati creati 530 mila posti di lavoro E a fine legislatura gli occupati in più saranno un milione» LA CRITICA DI ROMITI «Io non credo mai quando si fanno questi numeri E come dice D'Antoni portano pure sfortuna Quanto alle pensioni rischiamo la rivolta» LA DIFESA DI MINNITI «Il presidente della Rcs fa dell'ironia a buon mercato Gli occupati crescono Gli farò omaggio degli ultimi dati Istat che lo dimostrano» «Niente dietrologie Io trovò normali le critiche al premier E nulla si muove» Andrea Pininfarina, presidente di Federmeccanica

Luoghi citati: Federmeccanica, Portogallo