Briotore; mai stato in carcere di Paolo Colonnello

Briotore; mai stato in carcere e». > DELL'UOMO DI AFFARI Briotore; mai stato in carcere «Una cattiveria tremenda, terrificante» intervisto Paolo Colonnello MILANO Ni 0, dico: ma 1(; sembro uno in stato di arresto? Hanno scritto grande così che mi hanno arrestato in Kenya. Non che "forse", "si dice", "sembrerebbe". No, no: "Briatore arrestato"». E Naomi? «Sbalordita, preoccupata, esterrefatta, come me. Eravamo appena arrivati a Londra quando abbiamo letto i giornali. Ormai ò una persecuzione. Ieri ho dovuto telefonare ai miei per tranquillizzarli e Naomi era quasi in lacrime». Dal suo ufficio di Londra, Flavio Briatore, il businessman noto per i suoi motori di Formula uno, meno conosciuto per alcuni passati guai giudiziari, ma ora soprattutto famoso per il suo fidanzamento con la «Venere nera», Naomi Campbell, grida, poi ride, poi grida di nuovo dalla cornetta del telefono. E non ha tutti i torti: due sere fa nelle redazioni italiane si è sparsa una voce, poi rivelatasi infondata, che il cuneese diventalo miliardario con la Formula Uno e con una serie di affari un po' in tutti i campi, fosse stalo arrestato pur alcune ore in Kenya, a Malindi, per degli abusi edilizi compiuti su terreni governativi. In seguito al pagamento di una cauzione Briatore sarebbe stato quindi liberato e riconvocato per ieri mattina in Tribunale a Nairobi come imputato. Sempre secondo le voci, la notizia sarebbe stata raccolta da un giornale di Nairobi, l'«East African Standard» che ieri però, tramite il suo direttore e il responsabile del settore economia, Mutahi Mureithi, ha negato di aver mai pubblicato o avere intenzione di pubblicare un articolo del genere: «Perchè semplicemente non ci risulta». La stessa ambasciata italiana in Kenya, tramite l'incaricato d'affari Silvio Mignano, ha negato il fatto del genero: «Ne saremmo sicura- mente venuti a conoscenza». «Vedete? Tutto falso, falsissimo. Questa è una bufala gigantesca e non so citi l'abbia messa in giro. Però so con certezza che l'ambasciata italiana, alla quale alcuni giornali avevano telefonato l'altro pomeriggio, ha smentito subito. Io stesso, appena sono venuto a conoscenza di questa voce, due sere fa, ho incaricato la mia segretaria di smentirla. E ciò nonostante...» Scusi Briatore, lei come si spiega che in Italia sia girata una notizia del genere se non c'era il minimo fondamento? «L'invidia: è una cosa tremenda, pericolosa». Invidia per la sua storia con Naomi o per i suoi affari? «Tutte e due, immagino. Sono stato 10 anni in Formula Uno e so cosa vuol dire: ho vinto tre campionati del mondo e i giornali italiani mi hanno ignorato. Sono stato anche l'unico a far vincere la Liger, che avevo comprato sull'orlo del fallimento, e poi rivenduta sana a Prost. Insomma non sono un "signor nessuno"». In effetti i giornali si occupa¬ rono di lei anche per quella vecchia storia delle bische clandestine in casa del conte Caproni. Una condannna a un anno e 3 mesi. Ricorda? «Ma sì, certo, e roba vecchia, Anni 70. Guardi che non ho mica dei falsi pudori. Ma in carcere, come invece ha scritto un quotidiano, non ci sono mai finito. E nemmeno a Malindi. Comunque non era una bisca: giocavamo a carte in casa mia e in quella di Caprotti, a volte s'intrufolavano dei bari. Io non c'entravo nulla. Lo ha scritto anche Emilio Fede (che per la stessa vicenda venne inquisito e prosciolto, ndr)». Però essere invidiato per Naomi sarà pure gratificante, no? «Si va be', ma.inizio ad averne piene le scatole, altro che gratificazione. Quest'estate in Sardegna dovevamo starcene relegati in barca per evitare gli assalti di fotografi e curiosi. Ogni volta che mettevamo piede in banchina c'erano folle di 2 o 300 persone a guardare com'ero fatto io e com'era fatta lei, e poi c'era gente che gridava pure: "Nuda, nuda! ". Così alla fine siamo scappati a Malindi, un paradiso, l'unico posto dove veniamo lasciati in pace». A leggere certe cronache non si direbbe. Insomma laggiù ha avuto dei problemi con la giustizia, sì o no? «Nooo. Ma come lo devo dire? Guardi anche il sindaco di Malindi, che è una persona che conosco da parecchio tempo, mi ha mandato un fax per smentire questa incredibile vicenda. E poi le dico di più: secondo queste notizie sarei stato arrestato il 17 agosto, no?» Esatto. «Ebbqne io proprio quel giorno sono stato tutto il tempo nella mia villa proprio con il sindaco, Gideon Mung'aro, il proprietario italiano di un grande albergo e Naomi. Abbiamo pranzato, chiacchierato, cenato. Se fosse arrivata la polizia forse ii clamore sarebbe stato più grosso, non le pare?». O forse più piccolo dato che con lei c'era anche il sindaco della città che risulta essere un suo ottimo amico. «Ma non scherziamo. Sarà anche mio amico, ma non può mica fermare la polizia. E poi c'è una smentita ufficiale anche dell'ambasciata italiana: sarà mica mia anche quella, no? Dico di più: io in Kenya oltre alla mia villa, che non è una villa hollywoodiana ma una normale villa da italiano in Kenya, non posseggo terreni o immobili e non intendo svolgere affari di alcun genere: per me è soltanto un luogo di vacanza». Veramente lei due settimane fa a «Panorama» ha dichiarato di possedere una tenuta di circa mezzo milione di metri quadrati a Wathamu. «Ah, sì, certo. No, cioè... Si è vero, non ci eravamo capiti. Quella tenuta è destinata a diventare una gigantesca riserva naturale e soprattutto non si tratta di terreni governativi e comunque nessun danno per il Land Department, l'ufficio pubblico che secondo le voci girate in Italia avrei danneggiato». Meno male, perchè altrimenti rischierebbe una condanna fino a 5 anni di reclusione. «Ma la volete finire con questa storia? Giuro: non ho pendenze di alcun tipo con la giustizia keniota, anzi i miei avvocati si stanno facendo arrivare anche una dichiarazione del tribunale di Nairobi dalla quale non risultano procedimenti a mio carico». Ce la può fare avere? «Pensavo mi arrivasse oggi invece la spediranno per lunedì. Gliela invierò. Però credetemi: non mi hanno mai arrestato in Kenya». Tornerà a Malindi? «Altroché è un paese splendido, un vero paradiso. E penso che devolverò ai bambini africani tutti i soldi che guadagnerò con le querele a chi pubblica false voci». Prima ride, poi urla: «Naomi è sconvolta. E' tutto falso l'hanno inventato per invidia» Tre immagini di Flavio Briatore Sopra è con Berger; qui accanto con Naomi (foto presa da Panorama)