«Voglio la verità sul Piper di John John»

«Voglio la verità sul Piper di John John» Possibile richiesta di danni per l'incidente che causò la morte delle due figlie «Voglio la verità sul Piper di John John» La suocera prepara una causa Franco Pantareili NEW YORK Potrebbe avere uno strascico giudiziario la morte di John Kennedy Jr, della moglie Carolyn Bessette e della sorella di lei Lauren. Se ci siano o no delle responsabilità nella tragedia del piccolo Piper Saratoga che il mese scorso ha scosso il mondo, e soprattutto se si tratti di responsabilità che possano comportare un risarcimento in denaro, non è ancora chiaro. Ma l'indicazione fornita da Ann Freeman, la madre di Carolyn e Lauren, è piuttosto esplicita. Nei documenti da lei presentati alla Surrogate Court di New York, cioè il tribunale che deve dare il suo sigillo legale alle eredità, fra i beni che la Corte deve prendere in considerazione vengono indicati sia i possedimenti delle sue due figlie, per un valore complessivo di circa un milione di dollari, sia il denaro che possa eventualmente venire da una causa. E questo perché ci potrebbero essere «rivendicazioni contro persone per ora sconosciute». In sostanza, la signora Freeman ha lasciato aperta la porta a un'eventuale causa per risarciménto e ciò fa pensare che ci sia qualcuno impegnato a individuare i suoi possibili bersagli. Chi potrebbero essere? Le fonti di qui indicano come «principale indiziato» il servi- zio meteorologico, perché nel primo rapporto sulla tragedia rilasciato dalla National Transportation Safety Board si dice che il Piper sembra avere funzionato bene fino all'ultimo momento e si adombra l'ipotesi che le condizioni del tempo siano state in realtà peggiori dell'informazione che il pilota, cioè John Kennedy Jr., aveva ricevuto. Insomma, da parte dei meteorologi ci potrebbe essere stato un errore di valuta¬ zione e su di esso si potrebbe focalizzare una richiesta di risarcimento. Giovani, impegnati a vivere una vita ricca e di successo, né John Kennedy Jr. né Carolyn e Lauren avevano mai pensato di fare testamento, e siccome la legge prevede che, in caso di morte di qualcuno che non lasci «né coniuge né discendenti», le sue proprietà debbano andare ai genitori, ecco che Ann Freeman è colei che deve presentare i documenti necessari alla Surrogate Court. I beni lasciati da Carolyn, ex responsabile delle publiche relationi dello stilista Calvin Klein, e da Lauren, esperta di investimenti alla banca d'affari Morgan Stanley, ammontano, si diceva, a circa un milione di dollari. Quelli lasciati da John Jennedy ammontano ad almeno cento milioni di dollari e il loro destino non è chiaro, visto che non ha lasciato genito¬ ri ma solo la sorella Caroline. Proprio ieri è stato reso noto il contenuto del nuovo numero della sua rivista «George», in uscita nei prossimi giorni. E' stato l'ultimo che lui aveva curato e lo staff redazionale lo ha lasciato esattamente come lui lo aveva voluto. Unica eccezione: la «Lettera dell'Editore», che normalmente era firmata da lui e che in questo caso è firmata dall'intera redazione. «Molti di voi - dice - ci hanno chiesto come avremmo reso omaggio a John sulle nostre pagine. La risposta è che abbiamo deciso di lasciare questo numero come era stato preparato da lui prima di morire». La nota risponde a una «buffa domanda» che «molti di noi si sono sentiti rivolgere centinaia di volte» e cioè se John Kennedy fosse davvero coinvolto nella fattura della rivista. Un domanda comprensibile, dice la redazione, perché «nessuno si aspetta una celebrità impegnata in un lavoro quotidiano». Ma «la verità è che John metteva le mani in ogni aspetto della produzione di "George", dalla grande fotografia al dettaglio secondario». Nel numero presto in edicola ci sarà un'intervista con il segretario alla Giustizia, Janet Reno, servizi sull'attore Rob Lowe e su Elizabeth-Dole e una classifica della «venti donne più affascinanti della politica». Trai beni delle figlie la donna ha indicato anche «possibili risarcimenti» Lauren Bessette e la sorella Carolyn con John Kennedy. Le due sorelle hanno lasciato beni per un milione di dollari

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