«Salta» il pm che indaga su Pacelli

«Salta» il pm che indaga su Pacelli «Salta» il pm che indaga su Pacelli Doppio colpo di scena a Mosca Tolto ai militari il dossier Skuratov corrispondente da MOSCA Mentre gli scandali sul riciclaggio di denaro russo sporco tramite la Bank of New York, sullo stornamente in tasche privale (russe) di parte dei prestiti del Fondo Monetario Internazionale, sulle regalie ricevute dalla famiglia Eltsin, sulla corruttela dell'amministrazione presidenziale dilagano sulla stampa occidentale e (meno) su quella russa, viene rimosso dal suo incarico il vice-procuratore Ghiorghi Ciuglazov, che finora aveva indagato sul caso «Mabetex», la società svizzera dell'imprenditore di origine kosovara Bahjet Pacolli, sospettato di aver dato tangenti ad alti funzionari russi in cambio di lucrosi appalti. Non andrà quindi in Svizzera, dov'era stato invitato dai colleghi elvetici per fare il punto sugli sviluppi del caso «Mabetex». Sempre ieri, un unico comunicato della Itar-Tass informava che la Procura Generale di Russia aveva «avocato a sé» l'indagine contro Jurij Skuratov, l'ex procuratore generale di Russia «saltato» dopo uno scandalo a luci rosse, che fino a quel momento era stata in mano alla Procura Generale Militare. Che significato dare alla mossa? Per ora ce ne sono molti. Uno è che, a quanto si dice, la Procura Militare (che era stata mobilitata dagli uomini di Eltsin) stava per concludere l'indagine ed emettere un verdetto di colpevolezza contro Skuratov. Se è l'interpretazione giusta, vuol dire che il piatto della bilancia sta pendendo dalla parte degli avversari del Presidente, cioè che Skuratov ha ricevuto un aiuto in extremis che gli consente di tenere le inani nei pressi di alcuni dei dossier più importanti per il destino di Eltsin. Tutto infatti lascia prevedere che gli scandali già esplosi non saranno gli ultimi, essendo già evidente che si tratta di fughe di notizie pilotate. Ma la «Famiglia» presidenziale non starà a lungo con le mani in mano. La cassetta che mostrava Skuratov nudo con due compagne di allegria, e che gli è costata il posto, è venuta fuori da qualche dipartimento dell'FSB, quando Stepashin era ministro degl'Interni e Putin direttore dell'Fsb, U servizio di sicurezza interno, l'ex Kgb. Molti pensano che non sia stata casuale, sotto questo profilo, né la promozione a premier di Stepashin, né quella di Putin. Skuratov aveva cambiato cavallo, forse per proteggersi, forse per offendere, e doveva essere fermato a tutti i costi. Ma Skuratov aveva già lanciato il sasso e non fu possibile fermare le onde. Che adesso sembrano essere arrivate a riva. Non solo in Russia. Molti a Mosca cominciano a pensare che ci sia anche un possibile altro protagonista segreto di queste rivelazioni, e che costui sia negli Stati Uniti. Lo scandalo nisso esce solo adesso perchè qualcuno, a Washington, pensa di poterlo usare nella lotta per la successione a Bill Clinton, specificamente contro Al Gore. Essendo molto probabile che alcune agenzie americane sapessero molto sui conti esteri della Famiglia del Cremlino, ed essendo altrettanto evidente che Al Gore (co-presidente della commissione congiunta Russia-Usa insieme a Cernomyrdin) non poteva essere all'oscuro di macchinazioni di tale lionata. Adesso si attende la mossa della «Famiglia». Se all'origine dei materiali compromettenti c'è la mano del potentissimo governatore di Mosca, Jurij Luzhkov, candidato presidenziale, non occorrerà attendere molto per veder comparire qualcosa di molto brutto che lo concerne direttamente. Se a organizzare le rivelazioni sono stati cmegli americani che vogliono togliere di mezzo Eltsin (e magari bruciare anche Al Gore), saranno perfino più scoppiettanti. Se la faccenda fosse chiusa dentro l'anello circolare interno di Mosca, sarebbe forse ancora possibile fermare la macchina, ma il piccione ha già varcato l'Atlantico e fin là non arrivano le pallottole dei kalashnikov, vere e metaforiche, ig-c]