Russiagote anche per gli aiuti Usa di Maurizio Molinari

Russiagote anche per gli aiuti Usa Lo scandalo si estende a macchia d'olio, bloccati 20 milioni di dollari in una banca di New York Russiagote anche per gli aiuti Usa Alla mafia altri milleottocento miliardi Maurizio Molinari inviato a WASHINGTON Gli investigatori americani temono che il «Russiagate» abbia ingoiato anche parte degli aiuti economici Usa al Cremlino mentre a Mosca sono scesi in campo gli 007 dell'ex Kgb per indagare sullo scandalo, che coinvolge sempre più pesantemente la famiglia di Boris Eltsin e mette a rischio la prossima tranche di contributi del Fondo monetario internazionale alla Russia. Ieri venti milioni di dollari sono stati sequetrati presso la Bank of New York dalle autorità americane in un'operazione congiunta dell'Fbi, della polizia newyorkese e della task force russa. Sono stati acquisiti anche numerosi documenti bancari che potrebbero contenere tràcce dei movimenti finanziari per ripulire i soldi dei boss. «Più scaviamo e più troviamo, sembra non esserci fine a questo furto colossale e le prove che stiamo raccogliendo portano verso i livelli politici più alti a Mosca» ha rivelato una «gola profonda» degli investigatori americani al quotidiano «UsaToday», dicendosi allarmato per la possibilità che il riciclaggio di fondi avvenuto nelle banche europee ed americane possa riguardare anche aiuti economici di Washington elargiti a Mosca lo scorso anno e pari a un miliardo di dollari (circa 1800 miliardi di lire). Oltre ai 15 miliardi di dollari «lavati» nella Banca di New York già oggetto dell'inchiesta vi sarebbe dunque un nuovo filone del «Russiagate»: potrebbero essere decine i milioni di dollari frutto della vendita di grano americano alla Russia negu anni Novanta letteralmente spariti da alcuni conti bancari aperti dal governo russo. Il massiccio programma di prestiti a lunga scadenza per il Cremlino è mirato a favorire l'acquisto di grano, granoturco, carne di maiale, latte ed altri prodotti alimentari, fu inaugurato sotto la presidenza di George Bush e continua fino ad oggi. Immediate le reazioni al Congresso, dove a dispetto della sospensione estiva dei lavori monta la protesta. «E' inaccettabile che i fondi destinati a sovvenzionare gli aiuti alimentari finiscano nelle mani della mafia» ha dichiarato il deputato democratico dell'Ohio Marcy Kaptur. I repubblicani puntano più in alto e contestano la politica di sovvenzioni alla Russia attraverso il Fondo Montarlo Internazionale. «Alla luce di quanto sta emergendo chiederemo formalmente in Congresso che vengano interrotti gli aiuti del Fondo alla Russia fino a quando non sapremo esattamente dove sono finiti quelli scomparsi» ha annunciato Ù texano Dick Armey, leader della maggioranza repubblicana Alla Camera dei Rappresentanti. - Mosca deve ancora ricevere dal Fmi aiuti per 4,5 miliardi di dollari e la prossima tranche di 640 milioni di dollari dovrebbe essere recapitata alla fine di settembre. Ma l'emergenza economica russa, dovuta anche alla siccità ed alle invasioni di cavallette di quest'anno, si scontra con il clima incandescente di Washington. «La tranche da 640 milioni di dollari non può essere consegnata se finisce ai ladri» afferma Jim Leach, presidente della commissione bancaria della Camera dei Rappresentanti II vice-presidente Al Gore preferisce invece mantenere un profilo basso per evitare il ripetersi di attacchi personali degli ùltimi giorni per il suo presunto coinvolgimento nello scandalo. Nel tentativo di arginare il «Russiagate» è stato il giorno delle smentite: il Dipartimento dell'Agricoltura definisce «infondate» le rivelazioni di «UsaToday», le agenzie alimentari statunitensi rafforzano i dinieghi, il ministro delle Finanze russo Michail Kasyanov rassicura sull'« onestà» del governo in carica, la Casa Bianca scende in campo per difendere il Fondo monetario che, a sua volta, rompe il silenzio per assicurare che «non ci risulta che i nostri soldi siano coinvolti nella vicenda». Mosca ha fretta e muove agen¬ ti speciali e magistrati. Gli 007 dell'ex Kgb sono sulle tracce dei boss della «Mafia Rossa». Fra gli indiziati dell'ultima ora figura anche il finanziere Boris Berezovski, vicmo al Cremlino, che si è difeso chiamando in causa un presunto «complotto» ordito del sindaco di Mosca, Yuri Luzkov, per sbarcare al Cremlino. Due magistrati della Procura russa sono in partenza per Ginevra per indagare su un altro filone: il riciclaggio in Svizzera di fondi attraversoTa società «Mabatex» e la compagnia aerea russa «Aeroflot» che coinvolge direttamente Boris Eltsin e le sue due figlie, Elena e Tatyana. Tutti e tre infatti avevano intestate carte di credito a loro nome della «Mabatex» che, fra l'altro, è una ditta di cui si serve il Cremlino per i lavori di ristrutturazione. Il Congresso minaccia di interrompere i fondi alla Russia fino a quando non si saprà esattamente dove sono finiti quelli scomparsi «In questo furto colossale sotto accusa c'è l'intera linea politica a sostegno del presidente Eltsin» E' a rischio la prossima tranche del Fmi, Mosca fa scendere in campo gli 007 dell'ex Kgb HOBOCTM KoHcraHTHH KarajioBcicHH* a nra^n^ *)(**.* r>^k"*~ ***** «••*♦> ««•VUMXIV. Il g*g.-#>l!"l»|llt »M '■:«<»..,.. n^!KT Kkfjuwa. *«*<*. --u > I>»HM « 0«>. ***•*>• r t>^».," •**•»•*'*» a « IwMn w.-v |>^r^j ■ a- f->*-(v IMA,, fthrtoK^i r*> •ve******* ^irt* ****** «»# tv**"* 4 « . ■ > i t 1 Ml|||. in ,•»•».. ^ «w-k» « nphttMi «• «t- ««« tit'Hvt^ji ^ **-vh- tl*X*i* A»*.vx«* »' • V*<i(t. IMH^UtJ MtAU * » AtasA*. * mn^vitelk *^'8'^ **** ** ""f •«*»* «4M* «■;,,, . C£u **^« •»» wn-»4 2M« » «ij^v» *»M — » itMMVnt. * ir-r#fc ^,, , lUtaMN **fMrt ">'>w»ki« i).Monw*. - , v . # j|f<l- fcH v-, - v («Mi» 0#4 "•' ' ' F m t*i,. tt*«w«4 (MMM CU"4 v'" » '*W WW^IJilil ,>..fW9Hp0t& tawt >.j< im>* *-*»vt>' <V-VW.ru min Uomini e donne del «Russiagate» Da sinistra: Natasha e Konstantin Kagalovski. Lei vice-presidente della Banca di New York, lui della Yucos. una delle maggiori aziende petrolifere russe. Tatiana Dyachenko, potente figlia-consigliera di Eltsin e Yuri Skuratov, l'ex procuratore generale che indagava sulla Famiglia. In basso, vicepresidente americano Al Gore