Sequestro Sgottila sono stari chiesti 14 rinvii a giudizio
Sequestro Sgottila sono stari chiesti 14 rinvii a giudizio «Caccia» al giudice Sequestro Sgottila sono stari chiesti 14 rinvii a giudizio MILANO C'è voluto un esame meticoloso di migliaia di pagine di atti e una ricerca «porta a porta» nell'ufficio dei gip per trovare a Milano un giudice in grado di affrontare l'udienza preliminare per il sequestro di Alessandra Sgarella: su 25 magistrati in organico, solo il giudice Silvana D'Antona si è rivelata compatibile in base alla nuova legge sulla separazione gip e gup, Sarà lei a esaminare le 11 richieste di rinvio a giudizio con cui i pm Alberto Nobili e Alfredo Robledo ialino chiuso il troncone principae dell'inchiesta sul sequestro del'imprenditrice, rapita a Milano ' 11 dicembre '97 e liberata in Calabria il 4 settembre '98. «Trovan- un gup compatibile hanno commentato in procura - è stato difficilissimo». Nell'ufficio dei gip milanesi sembrava che non ci fosse magistrato che non avesse firmato qualche atto relativo all'inchiesta. Oltre a Guido Salvini, che ordinò gli arresti, quasi tutti gli altri magistrati nel corso della lunga inchiesta si sono pronunciati su proroghe delle intercettazioni, su autorizzazioni al ritardo nel dejxjsito di atti dell'indagine o su altri aspetti marginali: tutti provvedimenti che li rendono ora incompatibili per l'udienza preliminare. Le richieste di rinvio a giudizio non chiudono comunque l'inchiesta: una parte dell'indagine ò stata stralciata per valutare le posizioni di alcuni indagati (i cui nomi non sono trapelati), per capite se possono avere un molo nulla vicenda. Si tratterebbe, nella maggior parte dei casi, di boss della 'ndrangheta i cui nomi comparivano nelle intercettazioni per un presunto ruolo nella liberazione della Sgarella. Le richieste riguardano i membri delle famiglie Lumbaca e Anghelone di Oppido Manienina, arrestati nel giugno 1998, a sequestro in corso, e il grappo degli arrestati dello scorso febbraio, originari delle zone di Piatì e San Luca (Saverio Garreffa, Francesco Giorgi, Domenico Grillo, Domenico Perre, Antob nio e Francesco Strangio). Restano invece latitanti due dei componenti di quest'ultimo gruppo, Sebastiano Giorgi e Francesco Perre. E' ancora in corso, intanto, la perizia disposta dal gip Salvini sulle intercettazioni ambientali che hanno permesso di ricostruire l'organigramma della banda. L'esame delle intercettazioni potrebbe fornire qualche risposta sugli interrogativi sull'esistenza o meno di un riscatto o di un passaggio di denaro legato alla liberazione. Nelle intercettazioni di parlava del passaggio di mano di cinque miliardi. lAnsa)
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