«Il Kosovo regno dei narcos»

«Il Kosovo regno dei narcos» «Il contingente Usa ha nascosto per un mese la scoperta della fossa comune con 13 serbi per coprire l'Uck» «Il Kosovo regno dei narcos» Milosevic rovescia accuse sulla Kfor Ingrid Badurina ZAGABRIA «Gli Stati Uniti proteggono i criminali nel Kosovo. Ci hanno nascosto il massacro di 15 serbi ritrovati in una fossa comune. Il fatto che questo crimine sia stato tenuto segreto per più di un mese conferma che gli americani proteggono i criminali, il che per le leggi internazionali implica una complicità nel crimine». La dura accusa contro Washington viene dal presidente jugoslavo Slobodan Milosevic, che ieri ha convocato i massimi dirigenti del Paese per discutere il ritrovamento della fossa comune di Ugljare nella zona controllata dal contingente americano della Kfor, la forza di pace internazionale. Secondo Belgrado i militari americani avrebbero scoperto la fossa comune il 24 luglio scorso, esattamente un giorno dopo il massacro di 13 contadini serbi a Staro Gracko. Ma non hanno voluto diffondere la notizia per proteggere gli albanesi. «Il massacro dei serbi è una strategia che la Nato ha portato avanti negli ultimi mesi. E' un crimine che continua anche ora sotto l'egida dell'Onu», afferma Milosevic nel comunicato diffuso dall'agenzia di stampa Tanjug al termine della riunione. Il presidente jugoslavo si è poi rivolto al Consiglio di Sicurezza dell'Onu chiedendo che l'intervento nel Kosovo si svolga davvero sotto il controllo delle Nazioni Unite: «Altrimenti il Consiglio di Sicurezza dimostrerebbe che gli Usa si servono della sigla Onu per proteggere i terroristi dell'Uck e per coprire una massiccia violazione dei diritti umani e una pulizia etnica». Secondo Milosevic «tutte le mosse compiute finora dagli americani nel Kosovo, e in particolare l'aver finanziato e coordinato i terroristi dell'Uck e l'aver organizzato traffici di anni e droga, indicano che esiste un piano per criminalizzare deliberatamente l'intera regione e l'Europa». Il leader di Belgrado aggiunge che gli Usa sviluppano nel Kosovo «un'industria della morte». «L'opinione pubblica americana e il mondo devono sapere che nella regione si sta organizzando la più grande rete di narcotraffico per i mercati dell'Europa, degli Stati Uniti e del Canada. Se la narcomafia è una camarilla di politici coiTotti, diventerà più forte delle Nazioni Unite e il mondo non avrà futuro», conclude Milosevic, sottolineando che anche la richiesta delle sue dimissioni da parte dell'opposizione serba è stata orchestrata dagli americani. Il ministro degli Esteri jugoslavo Zivadin Jovanovic ha chiesto in una nota al Consiglio di Sicurezza la convocazione di una riunione straordinaria per discutere delle continue violenze cui sono sottoposti i serbi del Kosovo. E nella regione le violenze continuano. Secondo la radio in- dipendente B-92 di Belgrado ieri due serbi e tre Rom sono stati uccisi nei pressi di Prizren, mentre altri due serbi e 12 Rom sono stati rapili. Vicino a Gnjilane un gruppo di albanesi armati ha attaccato quattro pastori serbi, ferendoli a colpi di pistola e incendiando le loro terre. Non si è tuttora sbloccata la situazione a Orahovac, dove gli albanesi continuano a impedire l'entrata in città delle truppe russe della Kfor. Ma secondo il generale tedesco Wolfgang Sauer «per la prima volta le delegazioni serba e albanese si sono incontrate e hanno discusso razionalmente, per la prima volta hanno veramente guardato al futuro». Si ò trattato, dice il generale, di uno sviluppo importante, anche perché i serbi avrebbero chiesto scusa agli albanesi per le violenze subite. «I serbi hanno chiesto scusa per quello che altri serbi hanno fatto agli albanesi di Orahovac, ma non hanno il mandato per scusarsi a nome della comunità serba», ha dichiarato al termine dell'incontro il portavoce albanese Agim Hasku. «Nella regione si sta organizzando la maggior rete di trafficanti di droga per Europa e America» «E' un piano per criminalizzare deliberatamente tutta l'area balcanica e il Continente» Dal presidente jugoslavo Milosevic un attacco a tappeto contro i militari americani della forza di pace accusati di ogni tipo di crimini

Persone citate: Milosevic, Slobodan Milosevic, Staro Gracko, Wolfgang Sauer, Zivadin Jovanovic