I contrabbandieri falciano due turisti

I contrabbandieri falciano due turisti Inversione di marcia sull'autostrada, i malviventi sono fuggiti a piedi senza prestare soccorso I contrabbandieri falciano due turisti Auto carica di sigarette uccide una coppia in moto Anna Langone FOGGIA Tornavano a casa dopo le vacanze in Croazia, ma hanno incrociato la morte per mano dei contrabbandieri di sigarette. E' la tragedia toccata ad Ennio Petrosino, di 33 anni, e a sua moglie Rosa Zaza, di 31, impiegati di Napoli, sposati da appena un anno. Nella tarda serata di mercoledì, dopo essere arrivati al porto di Bari, i due giovani erano rimontati sulla loro moto Suzuki e percorrevano la A16, l'autostrada Bari-Napoli. Nel tratto tra Candela e Cerignola lo scontro con la Renault 21 dei contrabbandieri, che stava facendo inversione di marcia in un punto in cui finisce il guard-rail. L'impatto ha sbalzato i due centauri a decine di metri di distanza, ma non li ha uccisi sul colpo. I contrabbandieri hanno abbandonato precipitosamente l'auto, fuggendo a piedi, senza fermarsi a prestare soccorso alle vittime. Quando è arrivata la polizia, i feriti sono stati caricati sull'ambulanza, ma hanno cessato di vivere prima di arrivare all'ospedale di Cerignola. E' l'incidente più grave provocato finora dai contrabbandieri in Puglia a danno di persone innocenti. A differenza dei precedenti, non è avvenuto durante un inseguimento: la polizia conferma che non c'era alcuna pattuglia sulle tracce della Renault assassina, che invece era impegnata nell'ennesima inversione di marcia per passare, questa volta, dalla corsia Sud a quella Nord. Come accertato dagli agenti, dopo aver prelevato le casse di sigarette dai punti di sbarco sulle coste baresi e brindisine, le auto e i blindati dei contrabbandieri si muovono guidati da una staffetta che, via radio, consiglia i percorsi migliori. Per sfuggire ai controlli e agli inseguimenti viene tentato di tutto: dai chiodi a tre punte disseminati sull'asfalto dal motore dei blindati allo sfondamento delle barriere dei caselli autostradali, senza trascurare trabocchetti alla 007 di cui sono dotati i terribili mezzi dei fuorilegge, come i rostri montati sul parafango anteriore e posteriore, rinforzati da lastre di ferro. Questi micidiali strumenti servono a danneggiare le auto inseguitrici, ma anche quelle inseguite. Senza dimenticare i pneumatici imbottiti di silicone, in grado di resistere ai proiettili come i vetri antisfondamento. Poi vi sono i micidiali cambi di corsia in autostrada, nei tratti dove si interrompe il guard-rail, per depistare eventuali controlli. Un giochetto, quello dell'inversione di marcia, che la Renault 21 avrebbe fatto almeno un'altra volta, secondo i rilievi della polizia, prima di provocare l'incidente mortale. Sull'auto sono stati trovati 172 chili di tabacchi lavorati esteri, un carico destinato a Napoli, meta obbligata per smerciare le bionde in arrivo sulle coste pugliesi. L'auto è intestata ad un pregiudicato di Torre Annunziata, che però si dichiara estraneo alla vicenda e, finora, non c'è alcuna traccia dei contrabbandieri. Ennio e Rosa Petrosino, come hanno detto i famigliari giunti ieri pomeriggio a Cerignola, erano attesi a Pozzuoli per festeggiare il loro primo anniversario di matrimonio. «Le strade - ha detto Sandro Petrosino, fratello di Ennio - sono ormai diventate una vergogna, dominate solo da contrabbandieri e autotreni». I vicini di casa delle due vittime, a Pozzuoli, raccontano che Ennio Petrosino aveva la passione delle moto veloci, che tirava a lucido proprio davanti alla sua abitazione, un appartamento appena ristrutturato dove la giovane coppia si era trasferita lo scorso inverno da Napoli. Nel capoluogo partenopeo i due lavoravano come impiegati, facendo ogni giorno i pendolari. Le strade pugliesi sono sempre più spesso teatro delle scorribande dei trafficanti di bionde, ma non solo: ieri pomeriggio, sulla A14. si è di nuovo sfiorata la tragedia, perché due persone a bordo di una Ford Escort con un carico di 240 chili tra marijuana e hashish hanno forzato un posto di blocco e, durante l'inseguimento, tamponato un'Alfa 75. Per fortuna senza gravi conseguenze per il guidatore. Si concluse con un morto, questa volta il contrabbandiere, l'inseguimento del 23 marzo scorso, sulla statale 16: a 15 chilometri da Foggia morì Gaetano Fierro, che trasportava 82 chili di sigarette.

Persone citate: Anna Langone, Ennio Petrosino, Gaetano Fierro, Rosa Petrosino, Rosa Zaza, Sandro Petrosino