ELOGIO DEL VECCHIO CONTRABBANDO

ELOGIO DEL VECCHIO CONTRABBANDO ELOGIO DEL VECCHIO CONTRABBANDO Andrea Camilleri I L mio catanonno (da noi è il nonno del nonno) si chiamava come me. Alla fine del '700 (o pressappoco) era proprietario e comandante di una speronara, la «Maria Immacolata», con la quale soprattutto faceva contrabbando di seta tra Malta e la Sicilia. Ma conosceva tutti i porti del Mediterraneo. Sua moglie, madre di una caterva di figli frutto dei soggiorni in terraferma del contrabbandiere, era costantemente atterrita dal marito e dai temporali. Appena c'era malottempo, correva a chiudersi in uno sgabuzzino senza finestre, seduta su una sedia di legno coi piedi sollevati da terra e interamente nascosta, testa compresa, sotto una pesante coperta di lana. Un po' come Hamm all'inizio di «Finale di partita» di Beckett. Quando la vedeva così, il contrabbandiere si metteva a santiare e usciva di casa sbattendo la porta. Poi macari lui invecchiò e non ce la fece più a mettersi per mare. Costretto a starsene a casa, la moglie lo contagiò delle sue paure. Andò a finire che nello sgabuzzino le sedie diventarono due e l'uomo non santiava più, ma, sotto la sua coperta, recitava giaculatorie e avemmarie con la moglie. Questa storia me la contò più volte mia nonna, forse con un fine educativo. Per nonna lo aveva certamente avuto, nel senso che durante i temporali macari lei si metteva una coperta in testa dentro uno sgabuzzino. Su di me invece produsse l'effetto opposto: a cinque-sei anni, anche se il lampo e il tuono mi facevano venire la tremarella, sfidavo, non visto, la pioggia beccandomi micidiali raffreddori. M'immaginavo sul ponte di comando della «Maria Immacolata», sovraccarica di seta di contrabbando, in piedi come il catanonno, a sfidare la furia degli elementi. Poi è successo che sono diventato a mia volta nonno. Ho atteso con ansia che il mio nipotino crescesse per potergli raccontare con orgoglio che il catanonno del nonno (avrei dovuto sudare per spiegargli il grado di parentela) era stato un contrabbandiere. E gli avrei macari raccontato un'altra storia, cioè di quando gli equipaggi di due pescherecci, con sigarette di contrabbando a bordo, salvarono gli uomini di una motovedetta che li inseguiva e che si era venuta a trovare in difficoltà. Cose da libro «Cuore», da buonisti, si direbbe oggi. Invece so che storie di contrabbandieri a mio nipote non potrò più contarne. Oggi i contrabbandieri vanno in giro con macchine blindate e rostrate. E ammazzano i bambini. Preferisco che mio nipote continui a vedere i mostri dei cartoni animati giapponesi. Almeno sono fìnti. |

Persone citate: Andrea Camilleri I, Beckett, Del Vecchio, Hamm

Luoghi citati: Malta, Sicilia