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«Una sciagura il dipietrismo» «Una sciagura il dipietrismo» Maisto: troppi indagati senza prove RIMINI. «Sulla giustizia già malandata, si è abbattuta da qualche anno un'altra sciagura, che sta continuando a fare danni: si tratta del dipietrismo». Lo ha detto ieri Francesco Maisto, sostituto procuratore generale presso la Procura generale di Milano, intervenendo al Meeting di Rimini per parlare dei mali della giustizia. Il magistrato ha puntato il dito contro quei colleghi «emuli di Antonio Di Pietro eia sua voglia di "tintinnar di manette"». «Ho già denunciato in passato, e lo faccio adesso, questa voglia di assurgere a modello un magistrato per farne il simbolo di tutti gli inquirenti. C'è ancora necessità di indagare sulla corruzione - ha detto Maisto - ma le inchieste vanno fatte portando alla luce le prove non sull'onda delle mode o del consenso popolare». Secondo il magistrato, esistono in Italia «molti tribunali, specie al Centro-Sud che hanno indaga- Il magal meet«Troppi pene p strato ng di CI ognano ù dure» to persone con l'accusa di abuso in atti d'ufficio senza peraltro mai portare contro di essi una sola prova. Tant'è vero che gli accusati sono sempre stati assolti dai tribunali per non aver commesso il fatto». Il sostituto procuratore generale di Milano ha poi criticato «la voglia di legge del taglione» che circola in alcuni ambienti politici e culturali italiani. «Sto notando come questa voglia di legge del taglione si stia facendo strada come se fosse risolutiva dei problemi della criminalità o della corruzione. In realtà questa insana voglia di infliggere dure pene a tutti i costi - ha aggiunto - non e risolutiva dei problemi». Secondo Maisto, il dibattito sulla giustizia in Italia si sta rivelando «per molti versi irrazionale. Accanto a ina giusta ricerca di garanzie, c'è un'ingiusta voglia di infliggere pene». lAdnkronosl Il magistrato al meeting di CI «Troppi sognano pene più dure»