Arriva l'asilo-nido a domicilio di Emanuela Minucci
Arriva l'asilo-nido a domicilio Cinquecento piccoli saranno presi in cura da associazioni o gruppi di genitori Arriva l'asilo-nido a domicilio \A ottobre partirà il progetto del Comune Emanuela Minucci Il 1° ottobre scatta l'operazione <onicro-nidi a domicilio». Per la gioia dei genitori che sino ad oggi si sono imbattuti nel tutto esaurito degli asili pubblici, Torino sarà la prima città d'Italia, a sistemare 500 bambini fra gli zero e i 3 anni a casa di mamme (o zie) disoccupate. L'insolito bando («Siete pronte a prendervi cura chez-vous di un nugolo di marmocchi? Il Comune vi retribuirà adeguatamente») messo a punto dall'amministrazione nel novembre '98 per risolvere il problema dell'emergenza-asili sta per dare i primi frutti. «Le selezioni si sono concluse da qualche giorno ha spiegato ieri l'assessore all'Istruzione Paola Pozzi - abbiamo così individuato alcune associazioni in grado di organizzare a domicilio questo tipo di servizio. Si tratta sia di gruppi di genitolfdhe si sono riuniti in struttura legalmente riconosciuta, Srio a questo scopo, sia dlasizioni preesistenti, come per esempio "La cicogna" che hanno presentato all'amministrazione sei progetti molto convincenti». La spesa che il Comune si prepara ad affrontare per questo primo anno è di circa 600 milioni e risolverà le giornate che vanno da ottobre a giugno di circa 500 piccini. I genitori interessati a questo servizio - che costerà non oltre le 300 mila lire il mese, l'esatta cifra è ancora da stabilirsi - possono fare riferimento, dal 1° settembre, a questi tre numeri di telefono: «La Cicogna» (011/56.81.408), «Il cucciolotto» (011/56.19.600) e l'ufficio Città educativa del Comune (011/56.13.571). «I genitori possono stare tranquilli - spiega Anna Maria Battista, responsabile dell'associazione "Il cucciolo" - il progetto dei micro-nidi è in grado di coniugare la professionalità che accomuna gli asili pubblici al calore che si ritrova a casa propria. L'impegno giornaliero è di cinque ore, secondo gli impegni manifestati dai genitori del bambino, tutti i giorni, dal lunedì al venerdì». Le mamme che avranno deci¬ Ai bambini la p so, per quest'anno di improvvisarsi educatrici e offrire al proprio bambino la compagnia di altri tre o quattro coetanei che giocheranno ogni giorno nella sua stanzetta o nel suo giardino, riceveranno un compenso che non supera le 300 mila lire a pic¬ cino. Ma come si è arrivati a questo progetto che laurea Torino come citta italiana dal sistema educativo più flessibile e all'avanguardia? «Noi siamo semplicemente stati i primi nel Paese chiarisce ancora l'assessore Pao¬ la Pozzi - a sfruttare le opportunità offerte dalla legge 285 che permette ai Comuni di organizzare strutture alternative agli asili classici. Un modo per offrire due possibilità: alla mamma disoccupata che magari ha lasciato il proprio lavoro per se- guire con maggiore attenzione il suo bambino di arrotondare lo stipendio. E a tutte quelle famiglie che non hanno ancora trovato un posto nelle strutture pubbliche di sistemare finalmente il piccolo». Aggiunge Anna Maria Battista del «Cucciolotto»: «Nei micro-nidi si alterneranno per un numero massimo di quattro bambini, attività strutturate e attività libere. La mamma operatrice aiuterà i bambini a realizzare i propri giochi e accoglierà anche le proposte dei più piccini facilitando il gruppo a socializzare rispettando i tempi di tutti». Prosegue: «L'associazione di famiglie non intende sostituirsi alla pubblica amministrazione, ma ampliare il servizio offerto dal Comune venendo incontro alle esigenze dei singoli «. In pòche parole non si tratterà di un asilo alternativo. E tanto meno di un nido di risulta: sarà (quasi) una seconda famiglia. Il servizio non costerà più di 300 mila lire e dovrebbe rispondere alla carenza di posti L'assessore garantisce: non è un parcheggio Ecco i numeri da chiamare per informazioni Ai bambini la possibilità di crescere insieme agli altri, e con minor spesa per I genitori L'assessore Paola Pozzi
Persone citate: Anna Maria, Anna Maria Battista, Paola Pozzi
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