Gladio elvetica, decapitato il vertice dei Servizi di Paolo Colonnello

Gladio elvetica, decapitato il vertice dei Servizi Le armi per «l'esercito segreto» erano nascoste in un magazzino affittato per aiuti umanitari all'Africa Gladio elvetica, decapitato il vertice dei Servizi Sospesi altri due dirigenti, sigilli agli uffici deW«intelligence» Paolo Colonnello invialo a BERNA Dopo il «numero uno» Peter Itegli è toccato ieri ai numeri «2» e «3» dei servizi segreti svizzeri, rispettivamente Jean Denis Geinoz e Fred Scheier, subire l'onta della sospensione dal servizio. La decisione è stata presa dopo che gli uomini della procura federale si sono presentati noi loro uffici di pomeriggio con un mandato di perquisizione. Gli uffici, compreso quello di Begli, sono stati poi sigillati tra lo sconcerto delle biondissime segretarie. E' forse il colpo più duro per l'intera struttura dell intelligence elvetico di cui adesso i gruppi parlamentari verdi e socialisti chiedono addirittura la soppressione. E mentre il mondo politico svizzero è in subbuglio, i protagonisti dello scandalo tengono le bocche cucite. Introvabile Peter Begli, il responsabile del controspionaggio militare sospeso domenica sera dal ministro della Difesa Adolf Ogi, dopo che l'ex capocontabile dei servizi segreti, Dino Bollasi, in carcere da dieci giorni, lo ha accusato di aver tentato di costituire una struttura militare segreta e parallela con i fondi sottratti illegalmente al bilancio del ministero. E lo stesso ministro Ogi, esponente di destra nel governo «arcobaleno», ieri ha preferito eclissarsi, forse in attesa di sentire quel che dirà Regli che ha promesso un'apparizione sulla tivù tedesca perla serata. A rincarare la dose ci ha pensato l'avvocato André Seydoux, difensore di Bellasi, che ha rivelato qualche retroscena della vicenda: fu proprio Regli, ha scritto, ad ordinare nel 1994 al suo sottoposto Bellasi di collaborare a un progetto per la costituzione di un servizio segreto d'informazione indipendente dal governo e quindi di «stornare» dal bilancio della Difesa quegli 8 milioni e 600 mila franchi che hanno fatto emergere lo scandalo. Di questi soldi, 3 milioni e mezzo sarebbero stati spesi per l'acquisto di una Ì villa in Austria destinata a diventare base operativa della struttura segreta, il resto sarebbe stato affidato invece ad altri due «superiori» di Bellasi (che non si fatica a immaginare siano Geinoz e Scheier) e in parte utilizzato per l'acquisto di armi: mafia, trafficanti di armi, servizi stranieri, ha concluso il legale, non c'entreno nulla in questa vicenda: «Perchè Bellasi - termina la nota - non ha mai voluto nuocere agli interessi della Svizzera». Ma la Svizzera non la pensa nello stesso modo, visto che proprio oggi la delegazione delle commissioni del parlamento elvetico, incaricata del controllo del servizi segreti, si riunirà con urgenza per svilire se l'ex capocontabile Bellasi abbia avuto acceso a informazioni confidenziali. E mentre negli ambienti di palazzo s'inizia a mormorare anche di eventuali dimissioni del ministro Ogi, ieri si è saputo finalmente dove Bellasi aveva stipato le armi acquistate fin dal 1994, quan- do venne per la prima volta inquisito e poi prosciolto dalla polizia: si tratta di un magazzino affittato dal più grande emporio d'armi della Svizzera: a Bumpliz, periferia industriale- di Berna. Il contratto di affitto per il locale, circa 500 metri quadrati nel piano sottostante l'armeria ufficiale, era stato intestato nel luglio del 1997 alla sorella di Bellasi che con fantasia tipicamente svizzera aveva spiegato ai proprietari dell'armeria di voler costituire un centro di aiuti umanitari per l'Africa. Nel deposito sono state trovate armi semi-automatiche, fucili di precisione, pistole, munizioni che Bellasi, come da lui dichiarato a verbale, avrebbe acquistato in piccole quantità nel corso degli anni fino a collezionare 200 pezzi «per armare il servizio parallelo». «Quello di Bellasi è un caso psichiatrico», si è difeso due giorni fa Peter Regli. Ma possibile che proprio lui, il capo dell'intelligence, non si fosse accorto di avere a che fare con un pazzo? i

Luoghi citati: Africa, Austria, Berna, Svizzera