ECUMENISMO, LA VIA VALDESE

ECUMENISMO, LA VIA VALDESE VERSO L'UNITA DELLE CHIESE CRISTIANE ECUMENISMO, LA VIA VALDESE Paolo Ricca RINGRAZIO Domenico Del Rio per avere indicato, nella conclusione del suo articolo sul Sinodo Valdese (La Stampa, domenica 22 agosto), la «diversità riconciliata» come la prospettiva ecumenica che in un certo senso tutte le chiese stanno già vivendo al loro interno e che, per un consenso crescente, si sta affermando come il modello di unità cristiana verso il quale le diverse confessioni, con tempi, ritmi e modi diversi, si stanno muovendo. Questo modello è anche quello che troviamo nella chiesa apostolica, nella ciuale coesistono, come hanno ampiamente dimostrato gli studi sul Nuovo Testamento degli ultimi decenni, diverse letture della figura di Cristo, diversi modi di organizzare la comunità cristiana e anche diverse linee di comportamento cristiano nella società e nella chiesa. Anche la cristianità apostolica era una «diversità riconciliata», cioè una molteplicità cristiana unificata nell'unico Signore. E' dunque rallegrante che le diverse chiese cristiane concordino oggi sul modello eli unità verso il quale tendere: ma va detto che il crescente consenso intorno all'unità cristiana intesa come «diversità riconciliata» è il frutto di una lunga e faticosa ricerca avvenuta in seno al movimento ecumenico. E' noto che fino a pochi decenni orsono ogni Chiesa, ogni confessione riteneva di possedere lei stessa l'unità cristiana e intendeva l'ecumenismo come un invito rivolto alle altre Chiese e confessioni a integrarsi nella propria unità. Superare questa comprensione - o meglio questa incomprensione - dell'unità cristiana non è stato facile e non tutte le Chiese e confessioni hanno ancora pienamente realizzato questo superamento. Solo facendo propria questa visione dell'unità sarà possibile progredire nel cammino ecumenico. La Chiesa valdese, sia pure con le difficoltà che tutte le chiese hanno vissuto e vivono per transitare del confessionalismo dell'ecumenismo, si è familiarizzata con il pensiero ecumenico non solo a partire dalla creazione del Consiglio ecumenico delle Chiese del 1948, ma già negli Anni 20, partecipando direttamente sia al movimento «Fede e Costituzione», sia a quello «Vita e Azione», che sono poi confluiti nel Consiglio ecumenico. In questo senso, l'esigenza ecumenica e la ricerca dell'unità cristiana non sono emersi nella coscienza valdese soltanto in questi ultimi anni; al contrario, nei modi propri di una Chiesa riformata che fin dall'inizio del movimento ecumenico ha voluto aprirsi alla prospettiva del rinnovamento e dell'unità della Chiesa, essa ha posto e proposto al suo interno e nei rapporti con le altre Chiese evangeliche in Italia e in Europa e, a partire dal Concilio Vaticano II, anche con la Chiesa cattolica, la necessità per tutte le Chiese di costruire tra loro ciucila comunione in Cristo e quella testimonianza comune a Lui che Egli vuole e che Egli dona. Paolo Ricca è pastore valdese e ordinario di Storia della Chiesa alla Facoltà valdese di teologia di Roma

Persone citate: Domenico Del Rio, Paolo Ricca

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma