La doppia guerriglia d'agosto degli agricoltori francesi di Enrico Benedetto

La doppia guerriglia d'agosto degli agricoltori francesi Assalti ai fast food per i dazi Usa su Roquefort e foie gras, alla grande distribuzione che non espone i prezzi al produttore La doppia guerriglia d'agosto degli agricoltori francesi Contro i McDonald's e contro i supermercati, il loro leader è finito in carcere Enrico Benedetto corrispondente da PARIGI Il Masaniello degli allevatori francesi attende in cella da giovedì scorso che i suoi compagni lo vendichino. Come? Imitandolo nell'attaccare all'arma bianca gli odiatissimi McDonald's. Il bilancio del weekend lo conforterà. Per evitare nuovi arresti, i commando agricoli non devastano più i fast-food yankee - come successe il 12 a Millau - ma la provocazione continua. Scene analoghe, un po' ovunque nel Midi: gli ultra rurali sbarcano in un McDo denunciando le misure fiscali yankee su Roquefort e foie gras (rappresaglia per il bando Ue contro le bistecche agli ormoni Usa). Segue un grazioso omaggio. Frutta marcia, o letame, che provvidenziali trattori scaricano sul marciapiede. In alternativa, si offre alla tremebonda clientela una degustazione biologica: formaggi, salu¬ mi, pesche nature, per testimoniare che lo slow-food transalpino vale ben un hamburger. «Davide Roquefort colpisce il Golia Coca», sintetizzava ieri l'«International Herald Tribune» titolando lo spassoso reportage da St. Pierre-de-Trevisy. E come non bastasse, le ire funeste anti-Usa trovano una miccia inattesa nella jacquerie contro super e ipermarket. Da 8 giorni la Confédération Paysanne moltiplica gli attacchi ai simboli del benessere. Non perdona loro l'accidia nell'esibire il «doppio prezzo» (all'origine e finale) come pure ingiunge loro dal 16 un decreto governativo. La grande distribuzione strangolerebbe i produttori. Come antidoto, si propone un «minimo tariffario garantito» su cui, tuttavia, la controparte - e lo stesso esecutivo Jospin - mostrano ampie riserve. Per vincerle, l'oltranzismo protestatario non teme l'escalation. «Comprate gra- tis, vi proteggiamo noi», gridano per esempio alla clientela nella speranza d'ingraziarsela. In genere il management chiama la polizia (che non interviene). O, se gliene lasciano il tempo, spranga le porte. Si può obiettare che la Francia profonda non è nuova a intemperanze simili. Ma due novità sostanziali modificano il dejà-vu. Primo: c'è un leader. José Bove, 43 anni, pastore nelle desolate Causses. La magistratura dovrà scarcerarlo entro fine mese, ma il rinvio a giudizio per depredazioni rischia di trasformarsi in micidiale boomerang pubblicitario. Secondo: la Confederazione Agricola è gauchiste. Da sempre ultraminoritaria nel mondo contadino, la Sinistra - in versione radicale, non ps - vive oggi una revanche quasi miracolosa. Il nemico non è più Bruxelles, e ancor meno Parigi, bensì Washington. E nelle crociate americanofobe la gauche può vantare un insuperabile pedigree. Dal Vietnam alla difesa non immune da sciovinismo del Roquefort, il passo è grande ma noblesse oblige. E dietro gli Hypermarchés non si nasconde forse il capitalismo anonimo e sovranazionale, che pauperizza le risorse locali come un tempo l'industria faceva tabula rasa imponendo la sua legge? José Bove costituisce la prova biografica d'una svolta forse decisiva. Il quotidiano cattolico «La Croix» ce ne svela i non prevedibili trascorsi. Libertario nonché fan del teologo protestante Jacques Ellul, si trasferisce diciassettenne sull'altipiano per allevare ovini. Ma nel tempo libero organizza manifestazioni (e sabotaggi) contro i terreni a uso militare. 1995: lo ritroviamo fuori stalla, nelle acque di Mururoa ove è l'unico francese imbarcato da Greenpeace nell'operazione contro i test nucleari francesi. Non gli dispiace coltivare l'idea d un internazionalismo agricolo. E a Parigi i «movimentisti» già ne sposano la causa. Chi giudicava irrecuperabile la Francia rustica, si ricrede. Trotzkisti ed extraparlamentari provano a cavalcare la tigre, anzi la vacca, improvvisandosi una vocazione ecorivoluzionaria. Quanto a McDonald's, soffre in silenzio. Pensare che vende solo carni e patatine francesi. Dovrebbero fargli, semmai, una statua. L'estrema sinistra già cavalca questo movimento «ecorivoluzionario»

Persone citate: Golia, Jacques Ellul, Jospin, José Bove