Epidemie: perché sono in agguato di Marina Verna

Epidemie: perché sono in agguato Epidemie: perché sono in agguato Secondo l'Oms, nessun caso di tifo o colera Marina Verna «Le epidemie sono un mito dei disastri». L'ha detto ieri, dopo aver visitato le zone colpite dal terremoto, un responsabile dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), Erik Noji, aggiungendo: «E infatti qui c'è scarso rischio di malattie». A parte qualche caso di dissenteria,- finora nelle zone sinistrate della Turchia non ci sono stati casi di colera né di tifo. Il motivo è semplice: per la prevenzione è essenziale la disponibilità di acqua pura. E questa, dice l'Oms, nella regione abbonda. Inoltre i turchi, dato il carattere sismico del loro territorio, hanno accumulato una grande esperienza in fatto di terremoti e sono preparati ad affrontarne le conseguenze. Così, sull'emergenza sanitaria il giudizio dell'Oms è positivo. «Dal punto di vista medico, i dirigenti turchi sono stati eccellenti», ha dichiarato Noji. E comunque, ha concluso, «dopo un terre- moto non c'è mai stata un'epidemia, certo non negli ultimi 25 anni». Nei giorni scorsi, però, la paura che potessero esplodere malattie infettive (tifo, colera, dissenteria), virali e parassitarie (gastriti, gastroenteriti, epatiti) è stata grande. Tanto che il premier Ecevit ha invitato a seppellire rapidamente i cadaveri e, a sei giorni dal terremoto, ha dato l'ordine di spianare le macerie coi. i bulldozer proprio per impedire qualunque rischio di contagio. E il Ministero della Sanità ha preso fin dall'inizio le misure necessarie per ekminare l'immondizia e installare gabinetti mobili. E' dall'acqua contaminata, dai liquami di fogna, infatti, che arriva il vero pencolo, perché il veicolo di contagio più efficiente sono le feci. Con il terremoto che ha distrutto la me delle acque potabili e di quelle nere, il loro approvvigionamento e smaltimento è un problema reale. Non si tratta solo di bere acqua corrente presa dove capita - e in televisione si sono viste immagini di gente che andava con i secchi a rùornirsi direttamente dai tubi degli acquedotti tranciati dalle scosse. C'è anche il problema della contaminazione invisibile delle acque sotterranee falde freatiche e pozzi - attraverso l'infiltrazione accidentale di liquami nella rete idrica. Le principali infezioni diffuse attraverso l'acqua sono quelle dell'apparato inte- stinaie. E l'acqua è un buon «conduttore», perché i germi patogeni, sebbene in quell'ambiente non si moltiphchino, vi sopravvivono a lungo e mantengono la loro virulenza. Quanto ai liquami, se non sono canalizzati e trattati, contaminano il suolo, e di qui possono passare all'acqua e all'aria. I cadaveri sono invece un problema secondario: possono contribuire alle infe¬ zioni, perché i batteri che contengono raggiungono l'acqua, ma non contaminano particolarmente l'aria. Questa infatti viene disinfettata naturalmente dalle radiazioni ultraviolette del sole e dalla diluizione della carica batterica. Un problema reale, ma facilmente affrontabile, sono invece le verdure e gli ortaggi, la cui irrigazione può diventare sospetta. Possono trasmettere la salmonella e la tenia, ma basta lavarli bene perché i germi scompaiano. I vegetali infatti non sono l'ambiente ideale dei germi, che vi sopravvivono poco tempo e non vi si moltiplicano. Tutte le epidemie si diffondono secondo una «curva», che prevede una fase iniziale di espansione molto rapida e una successiva stabilizzazione, a un livello che varia da malattia a malattia. Ma oggi ci sono i vaccini - e il governo turco si è prematurato di importi immediatamente a tutte le persone a rischio. Le malattie sono trasmesse dai liquami non trattati Nessun pericolo dai corpi insepolti Una donna turca accanto a una fossa comune dov'è sepolto uno dei suoi fratelli. La necessità di seppellire rapidamente i corpi per scongiurare epidemie non ha lasciato il tempo di allestire i cimiteri necessari

Persone citate: Ecevit, Erik Noji, Noji

Luoghi citati: Turchia