L'ANTIDOTO SI CHIAMA CONCORRENZA di Ugo Bertone
L'ANTIDOTO SI CHIAMA CONCORRENZA L'ANTIDOTO SI CHIAMA CONCORRENZA Ugo Bertone LA diga, almeno per ora, ha tenuto. I prezzi ad agosto non hanno fatto registrare la temuta impennata, capace di proiettare un'ombra sinistra sui conti dello Stato e le tasche delle famiglie. Merito della «moral suasion» (o energica pressione, se preferite) messa in atto dal ministero dell'Industria sulle compagnie petrolifere perché rinviassero gli aumenti a dopo Ferragosto (e la rilevazione dell'Istat di ieri si ferma proprio al fatidico 15 agosto). Merito, soprattutto, del consistente ribasso delle tariffe telefoniche, che ha tamponato provvidenzialmente le falle della strategia anti-imflazione del governo. Quando in un settore protetto, com'era fino a poco tempo fa quello dei telefoni, si comincia a competere sul serio, a guadagnarci per primi sono i consumatori. Una lezione da tenere ben presente alla vigilia di una stagione calda sia sul fronte delle tariffe che di quelle liberalizzazioni di cui il sistema Italia (basti pensare alla dura battaglia sugli ordini professionali e altri monopoli di vario genere) ha urgente bisogno. Non è, ovviamente, il momento di cantare vittoria. Solo a settembre si avrà il quadro preciso della situazione, con i nuovi listini industriali, le quotazioni delle materie prime e la probabile ripresa dell'euro sul dollaro. Né ci si può accontentare di difendere quota 1,7% quando Francia e Germania viaggiano con tassi di crescita dei prezzi molto più bassi. Ma la lezione di agosto serve a qualcosa: è la concorrenza, ci insegna, il vero antidoto al vele no del carovita che minaccia di erodere dalle fondamenta la no stra capacità di tenere il passo del resto d'Europa. La necessità di competere con i cugini dell'a rea Euro ha fatto sì che il rialzo del prezzo del greggio, invece di ripercuotersi su tutta la catena dei prezzi di beni e servizi, si sia fermata stavolta alla pompa di benzina. Le imprese hanno, per ora, stretto i denti. Ora ci vuole una finanziaria rapida nei tem pi ed efficace nei contenuti, ca pace di liberare energie a favore dello sviluppo. Solo così la diga reggerà alle spallate future.
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