Ecevit: stop alle ricerche dei sopravvissuti

Ecevit: stop alle ricerche dei sopravvissuti Ma le opposizioni accusano le autorità di inettitudine. Ieri trovate ancora vive due donne Ecevit: stop alle ricerche dei sopravvissuti «Troppo alto il rischio epidemie, inizia la disinfezione» ISTANBUL Le autorità turche hanno ufficialmente dato per morte le decine di migliaia di persone intrappolate sotto le macerie del terremoto che nella notte tra lunedì e martedì ha devastato la regione nord-occidentale della Turchia. La conclusione delle operazioni di recupero, per passare subito alla fase di disinfezione, è stata annunciata dal primo ministro turco Bulent Ecevit, il quale ha spiegato la decisione con il rischio di epidemie provocate dalla decomposizione dei cadaveri. Ma non basta certe-una decisione presa a tavolino a mettere la parola fine all'angoscia e alie speranze dei familiari delle vittime. Mentre le opposizioni rilanciano le accuse sui soccorsi arrivati «con grande ritardo» e denunciano «la totale impreparazione delle autorità preposte» e «la disperazione che sta dietro le altisonanti assicurazioni dello Stato». lì' incontestabile tuttavia che l'odore della carne putrefatta sia insopportabile a Golcuk come negli altri centri maggiormente colpiti dal sisma e che sia impossibile circolare per le strade senza una mascherina. Gli specialisti hanno cominciato a bordo di camion a irrorare l'aria con disinfettanti e a rovesciare calce viva sulle macerie dove un forte odore rivela la presenza di corpi in decomposizione. Nelle ultime fasi delle operazioni è stata salvata una donna di 70 anni a Izmit, dopo 120 ore, e un gruppo di vigili del fuoco arrivato dalla Spagna a Golcuk ha localizzato dopo 130 ore con l'aiuto dei cani una donna paraplegica di 57 anni, Adalet Cetinol. È stato probabilmente l'ultimo recupero e ha del miracoloso perchè la donna, rimasta paralizzata all'età di vent'anni per un incidente, ha resistito ben 60 ore oltre le 70 che viene considerato il limite di sopravvivenza senz'acqua. La decisione di mettere fine alle ricerche di eventuali superstiti è stata molto combattuta. Ma come ha spiegato il console generale di Spagna a Istanbul, José Maria Castroviejo, «un'epidemia per esempio di tifo può fare in queste condizioni più vittime del terremoto». Finora i corpi recuperati sono oltre 12.000, ma secondo alcune stime le vittime potranno essere anche 50.000. I cadaveri estratti dalle macerie sono interrati immediatamente dopo avere rilevato, quando possibile, le impronte digitali e scattato fotografie utili alla successiva identificazione; ma in moltissimi casi i cadaveri sono completamente irriconoscibili. Il governo turco ha tenuto intanto una seduta urgente e per questa mattina è stata convocata una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale, il vero organismo di potere in Turchia perché integrato dai vertici delle diverse Armi. Dovranno essere messi a punto i piani per assistere le decine di migliaia .di persone che hanno perso la propria casa e sono accampate in strada. Il ministro della Sanità, Osman Durmus, ha a questo riguardo detto che per oggi è prevista piogga e questo potrebbe mettere a rischio la popolazione che vive all'addiaccio nella zona di Izmit, epicentro del sisma, circa 100 chilometri a Sud-Est di Istanbul, perchè l'aria è stata contaminata dall'incendio divampato nella vicina raffineria nelle ore successive al terremoto. Il ministro ha lanciato im appello dalla televisione di Stato affinchè la popolazione abbandoni al più presto la zona di Izmit o provveda a proteggersi in qualche modo. Il mininistro ha lanciato anche un appello all'Unione europea affinchè invìi al più presto gli aiuti finanziari promessi. Il «Centro di Crisi» istituito dalle autorità turche a Istanbul ha chiesto aiuto psichiatrico per i superstiti rimasti traumatizzati dalla terribile esperienza del terremoto; serve materiale sanitario di qualsiasi tipo, comprese le sacche di plastica per i cadaveri. (Agii

Persone citate: Bulent Ecevit, Ecevit, José Maria, Osman Durmus

Luoghi citati: Golcuk, Istanbul, Spagna, Sud-est Di Istanbul, Turchia