«Salvo per miracolo tra gli sputi»

«Salvo per miracolo tra gli sputi» «Salvo per miracolo tra gli sputi» Uno degli aggrediti: erano venti urlavano e gettavano monetine TORRE DEL LAGO «Ho provato una paura maledetta. Temevo che da un momento all'altro si spaccassero i vetri della macchina e ci potessero prendere a pugni. Fra noi e loro c'era il cordone di polizia, ma ciò non impediva che quelli continuassero a bombardare di calci e pugni la macchina, a sputare e gettare monete». Roberto Alberti, giovedì sera si trovava su una delle macchine che dovevano raggiungere il Belvedere per scaricare materiale per lo spettacolo di cabaret. «Alla fine del viale - spiega Alberti - la strada si stringe a imbuto, saranno al massimo quattro o cinque metri. Proprio lì si era riunita una ventina di ragazzotti che presidiava l'ingresso e voleva impedire l'accesso al Belvedere. Poi è arrivata la polizia, ha fatto cordone, e le gente è affluita nella piazza. Quegli indiavolati urlavano ogni sorta di insulti. C'era il cordone di polizia, va bene, ma era come passare attraverso le forche caudine. Con la macchina, si capisce, si andava a passo d'uomo, e il rumore dei pugni sulla carrozzeria rimbombava in un modo spaventoso. Guardavo quelle facce schiumanti di rabbia e non mi sentivo niente tranquillo». Uguale l'esperienza di Daniele, responsabile dell'Arcigay di Pisa: «Dovevo portare con la macchina due artisti in piazza. Ho chiesto alla polizia di scortarmi, ma nessuno si è mosso. Così ho avanzato lentamente, cercando di aprirmi un varco, ma i fascisti si sono buttati contro la macchina, hanno rotto il finestrino di destra, si sono sdraiati sul cofano e prendevano a manate il vetro. Sono stati momenti davvero spiacevoli». Ise.tr.l

Persone citate: Del Lago, Roberto Alberti