«Salvate prima i militari»

«Salvate prima i militari» «Salvate prima i militari» Le autorità di Ankara agli israeliani TEL AVIV Lo autorità turche chiesero a una squadra di soccorso israeliana di salvare innanzitutto i soldati rimasti intrappolali sotto le macerie della base navale di Golcuk prima di pensare ai civili. La notizia è stala riportata ieri dal quotidiano israeliano «Yediot Aharonot», secondo cui la richiesta turca sconvolse il capo della squadra israeliana. La denuncia del quotidiano sembra confermare le accuse già mosse alle autorità dalla popolazione di Golcuk, secondo cui tutti gli sforzi delle squadre di soccorso si sarebbero all'inizio concentrati sul recupero dei circa 250 militari di stanza nella base navali; sul mar di Mannara. Intanto a Golcuk, migliaia di persone restano ancora sepolte sotto le macerie e si affievoliscono le speranze di trovare qualcuno in vita. Decine di militari e di riservisti israeliani sono impegnati nella località balneare di Cinarik (Mar di Mannara) cercano fra le macerie una ventina di turisti israeliani dispersi. Nelle ultime ore, fra i resti di un condominio dove si trovavano sia i turisti israeliani sia residenti turchi, è stato localizzato almeno un uomo in vita. La sua voce ò flebile: ma ò stato udito nitidamente esprimersi in turco. in precedenza i soccoritori hanno portato alia luce i cadaveri di due turisti israeliani. «Sotto le rovine di quella casa dovrebbero esserci altri 50 turchi e sette israeliani» ha detto alla radio militare israeliana il console di Israele, Ely Shaked. «Identificare le vittime non sarà cosa facile». L'allarme è stato dato ieri da una turista sopravvissuta al disastro, Iris Franco, 35 anni, originaria di Haifa. Disperata per aver perso le tracce del marito, Yitzhak, e di due gemelli (Arieh e Shiran, nove anni), ha implorato l'aiuto del ministero degli Esteri di Gerusalemme. Da lì in nottata è partito l'ordine per le squadre israeliane già all'opera nella base navale di Golmuk di inviare alcuni uomini per assistere i connazionali a Cinarik. «Mi ricordo solo che nel cuore della notte ci è caduto il soffitto in testa» ha detto la Franco alla radio. «Ho pensato che fosse caduto uno Scud », un tipo di missile terra-terra sparato su Hnifa nel 1991 dall'Iraq. «Ho tastato il polso di mio marito: non c'erano battiti. I miei figli dormivano in un'altra stanza, così pure i genitori di mio marito. C'era un silenzio assoluto. Ho cercato di aprirmi un varco fra le macerie finché ho visto una luce fioca. Ricordo solo due braccia che mi hanno afferrato, e portato in salvo». I Franco - come altri turisti israeliani di origine turca - avevano acquistato una casetta a Cinarik per le vacanze. La tanto attesa settimana di svago 3i è trasformata in tragedia. Israele - legato da crescente amicizia verso la Turchia, anche per comuni interessi strategici moltiplica gli aiuti ai terremotati. Dopo aver inviato in un primo tempo 180 esperti del comando delle retrovie, le autorità militari israeliane hanno spedito mercoledì 145 militari di rinforzo e ieri mi ospedale da campo da 100 letti e 70 fra medici e infermieri. [Ansa-AdnKronos] Il primo ministro turco Bulent Ecevit in visita alla base navale di Golcuk

Persone citate: Bulent Ecevit, Iris Franco

Luoghi citati: Ankara, Gerusalemme, Golcuk, Iraq, Israele, Turchia