Appiccano rogo al campo nomadi

Appiccano rogo al campo nomadi Appiccano rogo al campo nomadi Palermo, grave un bimbo di 5 anni Litio Abbate PALERMO Il volto ed il petto di un bambino serbo di 5 anni sono stati sfregiati dalle fiamme che hanno divorato la baracca in cui viveva la sua famiglia. E' accaduto ieri notte nel campo nomadi allestito accanto al parco della Favorita di Palermo. Il piccolo è stato ricoverato al reparto grandi ustionati dell'ospedale dove gli sono state riscontrate bruciature di primo, secondo e terzo grado. Secondo i medici non è in pericolo di vita, ma già nei prossimi giorni è stato disposto un intervento per un trapianto di pelle. Il bambino nel momento in cui è divampato l'incendio stava dormendo. Le fiamme hanno avvolto il lenzuolo sul quale era sdraiato, provocandogli in questo modo ustioni al volto ed al petto. E' stato uno dei fratelli più grandi a salvarlo, trascinandolo fuori dalla barac¬ ca. Il fuoco in pochi minuti ha poi distrutto tutto. La piccola dimora fatiscente è stata ridotta in cenere. Sulle cause che hanno provocato l'incendio sono in corso accertamenti da parte di carabinieri e polizia, i quali hanno classificato il rogo come doloso. Gli investigatori vogliono accertare se si è trattato di un gesto razzista indirizzato ai nomadi che vivono nel campo, o di un «incidente», nel contesto, tutto da chiarire, di una lite tra gruppi contrapposti. Dalle testimonianze raccolte da: poliziotti, i nomadi, svegliati dal rogo, avrebbero visto allontanarsi di corsa dalla baracca incendiata alcune persone. Nei giorni scorsi i consiglieri comunali del centro-destra avevano promosso una petizione per spedire i nomadi fuori città. La raccolta di firme era stata avviata dopo che l'assessore comunale Ferro aveva prospettato l'ipotesi di lasciare definitivamente i nomadi alla Favori¬ ta. Sul progetto sono subito piovu te decine di critiche, non solo dagli ambienti politici della città, ma anche dai Rangers a cui è demandata la vigilanza della riserva naturale del parco della Favorita, i quali ricordano che «siamo in piena zona sottoposta a vincolo da numerose leggi». Nel campo della Favorita, c'è il pienone tra le poche roulottes e le moltissime baracche, in cui si affollano in estate mille Rom, divisi in due gruppi, di religione ortodossa e musulmana, costretti a vivere insieme. Così, se dalla parte esterna del campo, quella più visibile agli automobilisti, i nomadi riescono a sfruttare i servizi offerti dal Comune: acqua, luce, cassonetti per rifiuti e servizi igienici, la zona interna, dove vivono i musulmani, è da incubo. Qui, infatti, i Rangers non si avvicinano e la polizia, quando deve fare irruzione, arriva con numerose volanti e a sirene spiegate.

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