Incontro ravvicinato con Braille

Incontro ravvicinato con Braille DEEP SPACE 1 Incontro ravvicinato con Braille DOPO nove mesi di viaggio, il 29 luglio un piccolo robot deba Nasa è riuscito ad avvicinarsi ad appena 15 chilometri da un asteroide. Un incontro fugace, avvenuto alla velocità di 56 mila chilometri l'ora, durante il quale la sonda ha scattato fotografie e compiuto analisi spettrometriche, trasmesse agli scienziati del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California. Deep Space 1, questo il nome del robot, era partito da Cape Canaveral il 24 ottobre. Obiettivo: un asteroide di ebrea un chilometro e mezzo di diametro. Poco più di un enorme sasso, scoperto sette anni fa dall'astronoma Eleanor Helin con il telescopio Schmidt dell'osservatorio di Monte Palomar e classificato con la sigla 1992KD. Solo adesso gb è stato dato un nome: Braille, in ricordo dell'inventore della scrittura per ciechi. Braille è il più piccolo corpo celeste verso il quale è mai stata lanciata una sonda. Viene considerato tra i Near Earth Asteroids, gb asteroidi la cui orbita si spinge in prossimità deba Terra, ma in realtà nel punto più vicino la sua traiettoria passa a metà strada tra il nostro pianeta e Marte. L'incontro è avvenuto a 188 miboni di chilometri dalla Terra, 485 volte la distanza che ci separa dalla Luna. Pur viaggiando alla velocità della luce, un segnale radio impiega 10 minuti per compiere il viaggio e altrettanti sono necessari per ricevere una risposta. Un'attesa troppo lunga, per poter guidare da Terra la sonda verso un bersaglio che si avvicina a una velocità che è 65 volte quella di un jet. Perciò la naviceba ha dovuto fare da sola, fidandosi del computer di bordo, e di AutoNav: un software basato sui principi dell'inteUigenza artificiale, il cui collaudo costitutiva uno degb aspètti più importanti della missione. Al di là'dell'interesse, che gb scienziati nutrono per gb-asteroidi, frammenti di materiale avanzato dalla formazione dei pianeti, Deep Space 1 ha un enorme valore legato al collaudo di una serie di nuove tecnologie. I 375 chili di massa del robot, infatti, sono un concentrato di soluzioni innovative, destinate ai veicoli spaziali di domani. Oltre al sistema "intelligente" di navigazione, la sonda è dotata di un rivoluzionario motore a ioni, in cui il propellente viene accelerato non da un processo di combustione, come in un tradizionale razzo, ma da un campo elettromagnetico. L'impulso specifico, cioè il rapporto tra spinta e propeUente impiega to è dieci volte superiore a quello di un motore convenzio naie. E poi nuovi strumenti scientifici - videocamere e spettrometri per analizzare la coni posizione chimica - da cinque a dieci volte più leggeri e meno costosi di quelli sinora utilizza ti nello spazio. Un primo bilancio delle mis sione, costata appena 152 miboni di dollari lancio compreso, indica un successo pressoché totale. Unico inconveniente, Deep Space 1 non è riuscito a scattare un "primo piano" dell'asteroide alla distanza minima. A settembre, mentre astro nomi e astrofisici saranno inten ti ad analizzare le altre immagi ni raccolte nel campo della luce visibile e dell'infrarosso, si deciderà il futuro della sonda. Il robot appare in ottime condizio ni e potrebbe riaccendere il suo motore a ioni per dirigersi verso altri corpi celesti. E' già pronto un "piano di volo" che prevede di raggiungere la cometa Wilson-Harrmgton nel gennaio 2001, per poi incontrare la co meta Borrelly nel settembre successivo. (g.rio

Persone citate: Braille, Cape, Deep Space, Eleanor Helin, Schmidt

Luoghi citati: California, Pasadena