Chemical Brothers, salvati da un pezzo radiofonico di Gabriele Ferraris

Chemical Brothers, salvati da un pezzo radiofonico ROCK E DINTORNI Gabriele Ferraris Chemical Brothers, salvati da un pezzo radiofonico k n l'heavy cesso e (la gente m solo el brano) IL disco più importante del '99 è uscito il 22 giugno scorso. E' «Surrender» dei Chemical Brothers. Lo avete ascoltato parecchio in radio. Ne avete letto ben poco sui quotidiani (supponiamo perché i Chemical Brothers risultano largamente incomprensibili all'establishment critico della carta stampata). Ma oggi le fortune discografiche le «istruiscono le radio ed Mtv, quindi l'indifferenza dei giornali non a n gustierà i «fratelli chimici» Ed Simons e Tom Rowlands, Però, se volete scoprire tutto «Surrender», dovete comprarvelo: da radio ed Mtv non vi arriverà altro che la solita «Hey Boy Hey Girl». La presa di pote¬ re delle radio nel sistema della produzione pop è cosa fatta: sono i network a decretare, con l'heavy rotation, il successo di una canzone (non di un album, di una canzone; poi la gente acquista l'album, ma soltanto perché contiene quella canzone). Qualche giorno fa parlavamo con i Mambassa: i ragazzi erano preoccupati perché nel loro nuovo album pare manchi «un pezzo radiofonico». Più saggi, i Mau Mau stanno architettando un «pezzo radiofonico» per il loro prossimo lavoro, dopo che l'assenza di un «pezzo radiofonico» in «Eldorado» aveva causato una flessione dello vendite rispetto al precedente «Viva Marnanera», dove il «pezzo radiofonico» c'era. A questo punto, qualcuno si chiederà che cosa sia un «pezzo radiofonico». Semplice: è una canzone che si presta a essere trasmessa per radio. Poiché tecnicamente tutte le canzoni si prestano ad essere trasmesse per radio, è chiaro che il problema non è tecnologico. Il «pezzo radiofonico» è una canzo¬ ne che, a giudizio dei deejays radiofonici, piace al pubblico radiofonico, ancor più incline allo zapping di quello televisivo. Essendo le tariffe pubblicitarie delle radio stabilite in base agli ascolti, qualsiasi brano musicale che induca l'ascoltatore a cambiare frequenza è vissuto dai deejays come un cataclisma epocale, mentre il «pezzo radiofonico» gode di un sacrale rispetto. Di conseguenza, se in un disco c'è un «pezzo radiofonico», sarà quello, e soltanto quello, ad essere trasmesso; e se un disco non ha un «pezzo radiofonico», il disco non verrà trasmesso, e morta lì. Sempre più spesso i discografici, per non sbagliare, chiedono ai deejays un parere preventivo sui dischi in uscita; e se i deejays non individuano nel disco un «pezzo radiofonico», è pure possibile che il disco non esca. Tutto ciò rischia di annichilire -. anzi, ha già annichilito - ogni creatività nella musica pop. Eppure, la contromossa esiste. Si chiama Internet. Ma questa è un'altra storia. Prossimamente su queste colonne. Sonò i network a decretare con l'heavy rotation il successo di una canzone (la gente acquista l'album solo perché c'è quel brano)

Persone citate: Ed Simons, Tom Rowlands