I balconi segreti intorno a Chàtillon

I balconi segreti intorno a Chàtillon DUE VOLTI DELLA VALTOURNENCHE I balconi segreti intorno a Chàtillon Dove si può vedere senza essere visti: Torgnon, la Magdeleine, Chamois I rifugi ideali per scappare dal rumore come dall'incombenza dei ghiacciai Non dimenticando Cheneil, una conchiglia di pascoli davanti al Cervino WEEKEND Enrico Camnnni HA due volti la Valtournenche, che da Chàtillon sale ripida e angusta fino alla conca del Breuil: un volto per i turisti «mordi e fuggi» e un volto per i sognatori. I primi sobbalzano all'ingresso della piana di Antey, dove il Cervino appare di colpo, realtà separata, immagine metafisica, ma poi per la fretta puntano risoluti verso i condomini di Cervinia, custodi inadeguati e nudi di un'armonia perduta. Per fortuna tra Antey e il capoluogo ci sono delle uscite di sicurezza, m alto sulla montagna, la Valtoumenche serba dei balconi segreti da cui 3i può vedere senza essere visti: Torgnon, La Magdeleine e Chamois. Sono i rifugi ideali per scappare dal rumore ma anche dall'incombenza dei ghiacciai, che si mostrano ancora più belli se visti da una giusta distanza. E più avanti c'è Cheneil, il loggione privilegiato, una conchiglia di pascoli spalanca¬ ta senza affanno in faccia al Cervino e dominata da un monte familiare agli alpinisti di un tempo: il Gran Tournahn. Cheneil è un eremo dalla grazia antica che stregò Lalla Romano: «Gridi rombi canti di acque sono i suoni della conca ed erano quelli della valle, un tempo. Ora soltanto a Pralève si sentono ancora» («Pralève» è uno pseudonimo letterario). Il colto ahbé Amé Gorret, bambino-pastore verso la metà del secolo scorso, descrisse il luogo così: «E' innanzitutto una distesa di prati dove serpeggia grazioso il torrente, circondati da una prima barriera di monti, segue una seconda sfilata di pascoli incorniciati da altre montagne e coronati dalle cime più alte. A Cheneil coesistono un'immagine di vita e di animazione, e un quadro di serenità e di calma». Dopo un secolo e mezzo la conca è incredibilmente rimasta uguale, come se una mano miracolosa si sia presa cura di quest'improbabile e quasi scandalosa isola di silenzio e labbia preservata intatta fino al terzo millennio. Il merito va all'am¬ ministrazione di Valtournenche, che ha fatto tesoro di tanti errori del passato, e anche alla vigile attenzione delle associazioni ambientaliste, che hanno voluto evitare a tutti i costi una nuova Cervinia. Esiste un progetto di cremagliera e di ampliamento alberghiero, ma le auto probabilmente non ci arriverannopiù. Oggi Cheneil si raggiunge facilmente da Valtournenche svoltando per la Brengaz, Chanlève e parcheggiando sotto l'ultima rampa di larici che difende l'accesso alla conca, sopra i 2000 metri. In dieci minuti di cammino si entra nel mondo di Cheneil, tra mucche al pascolo e grida di bambini. Le mete escursionistiche sono tante, dalla Becca d'Aran alla Roisette, dal Grand Tournalin alla Becca Trecare, dalla Punta Falinère alla Fontana Fredda scendendo su Chamois. Ma è anche bello semplicemente oziare tra le vecchie case, camminare tra i fiori, sdraiarsi in un prato a guardare le nuvole che giocano con il Cervino. A ogni ora cambiano le ombre e cam biano i colori, e ogni mattina il gioco ricomincia.

Persone citate: Gorret, Lalla Romano

Luoghi citati: Breuil, Chàtillon, La Magdeleine, Torgnon, Valtournenche