Vescovi: no alla pensione
Vescovi: no alla pensione Appello al Papa del prelato di Foggia: il limite non sia l'età, ma le condizioni psicofisiche Vescovi: no alla pensione «Il limite dei 75 anni è un errore» Luca Tornasi CITTA' DEL VATICANO «Va aggiornata la norma del Codice di Diritto Canonico che stabilisce la pensione per i vescovi». Parola dell'arcivescovo emerito di Foggia, Giuseppe Casale, che in merito si e espresso in u na intervi sta ad un'agenzia di stampa. Prima vescovo di Vallo della Lucania, poi di Foggia, monsignor Casale è in pensione da qualche tempo e ci si trova abbastanza scomodo. Soprattutto perché, quando era arcivescovo di Foggia, andava spesso in prima pagina, per le prese di posizione sui temi caldi dell'immigrazione clandestina o sull'unità politica dei cattolici. Prima di tutto, secondo i resoconti dell'agenzia, monsignor Casale precisa che si tratta di un problema vero e generale, condiviso dai 100 vescovi «emeriti» italiani e non suo personale. «Tengo a precisare - dice - che non è un problema personale, ci mancherebbe. Il problema dei vescovi emeriti e presente da tempo e solleva parecchi interrogativi anche tra i giuristi». La messa a riposo all'età di 75 anni, che vale per i vescovi, è stata introdotta da Paolo VI, che dovette sopportare anche in questo dure contestazioni. Poi all'inizio degli anni Ottanta il Codice di diritto canonico ha definitivamente sancito che, al compimento dei 75 anni, vescovi e cardinali sono tenuti a presentare le dimissioni al Papa. Dalle dimissioni all'effettiva pensione può però trascorrere del tempo, a discrezione del Papa e degli uffici della Curia. Ci sono infatti dei vescovi e dei cardinali che guidano diocesi, che vengono sostituiti subito ed altri no. Due esempi valgono per tutti. L'arcivescovo di New York, il cardinale O'Connor, ha dato le dimissioni quattro anni fa ed oggi a 79 anni compiuti si trova ancora alla guida dell'importante diocesi. Invece un vescovo che andrà via subito il 3 novembre prossimo, allo scoccare dei 75 anni, è il famosissimo difensore dei diritti degli indios monsignor Samuel Ruiz, vescovo di San Cristobal de Las Casas, per il quale già da tempo è pronto il successore, presente in diocesi con l'incarico di «coadiutore», cioè appunto destinato a prendere il posto del titolare. Monsignor Casale non ci sta. «La questione non è l'età, ma le condizioni psico-fisiche del vescovo. E' giusto mettere a riposo chi è malato e non può più condurre una diocesi. Ma non è logico né rispettoso della sacramentalità dell'episcopato mandare via chi a 75 anni è in perfetta forma». Inoltre «oggi la vita si è allungata notevolmente e a 75 anni ci sono persone in piena forma». Di più: per monsignor Casale si tratta di uno «spreco» di risorse, perché un vescovo deve andarsene proprio nel pieno dell'esperienza che sta compiendo. E poi basta guardarsi intorno, aggiunge: l'Italia è piena di settanta-ottantenni in forma: il presidente Ciampi, l'ex presidente Scalfaro, il premio Nobel Rita Levi-Montalcini. Con queste premesse, monsignor Casale, sempre secondo l'intervista rilasciata, alza il tiro addirittura sull'impostazione teologica. Con la consacrazione spiega - si riceve il mandato di santificare, insegnare, governare: tre elementi indissolubili. Se il governo viene meno, allora teologicamente la norma giuridica è sbagliata: non si può «dimezzare» un vescovo. Per l'ex-arcivescovo di Foggia, la soluzione va cercata in una via di uscita morbida: affiancare sistematicamente un «coadiutore» a chi sta per andare in pensione, in modo da non essere rigidamente fiscali allo scadere dei 75 anni, permettendo una continuità nel lavoro pastorale. E impedendo che si verifichi una completa stasi delle attività pastorali come accade oggi quando si avvicina il momento del cambio. Unico neo: è il Papa l'unico a poter modificare le norme in vigore. E Giovanni Paolo II, per quanto se ne sa, non ha mai messo in discussione i 75 anni. «Non è un problema personale, ma una questione condivisa dai 100 monsignori emeriti italiani» «E'meglio un'uscita morbida, con un coadiutore, in modo da permettere la continuità pastorale» Per disposizione del Papa i vescovi devono andare in pensione a 75 anni
Luoghi citati: Casale, Citta' Del Vaticano, Foggia, Italia, New York, Vallo Della Lucania
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