«Kosovori, la mia pazienza è al limite»

«Kosovori, la mia pazienza è al limite» «Costruiremo un Paese multietnico anche a costo di fare la guerra con i miliziani dell'Uck» «Kosovori, la mia pazienza è al limite» L'inviato Onu Kouchner: basta violenze sui serbi Ingrid Badurina ZAGABRIA «La mia paziènza è agli sgoccioli. Non permetteremo più che vengano fatte saltare in aria le case dei serbi, anche a costo di entrare in conflitto con l'esercitio di liberazione del Kosovo». Ad ammonire l'Uck è stato l'amministratore dell'Onu per il Kosovo Bernard Kouchner che in un'intervista a un quotidiano greco ha dichiarato che la sua pazienza nei confronti dei guerriglieri albanesi è terminata. «L'ho detto chiaramente a Hasim Thaqi» ha aggiunto Kouchner, sottolineando che la sicurezza di tutti gli abitanti del Kosovo è al primo posto per le truppe dell'Kfor. «Sfortunatamente non siamo in grado di proteggere i serbi al cento per cento. C'è un odio tale che occorrerebbe un poliziotto per ogni serbo» ha tuttavia dovuto amettere Kouchner, annunciando l'arrivo di altri 5000 soldati come rinforzo alla Kfor. «Se i serbi lasceranno il Kosovo la guerra non sarà servita a niente. Noi vogliamo costruire un Kosovo multietnico che non dimenticherà la storia, pur senza essere incatenato al passato». Kouchner si è detto contento del ritorno nella regione del leader moderato albanese Ibrahim Rugova. «E' un segno incoraggiante. Speriamo che la sua presenza porti un equilibrio e blocchi l'epurazione etnica che colpisce ora i serbi e gli zingari». Alla prossima riunione del cosiddetto Consiglio di transizione, di cui fanno parte i rappresentanti di tutte le forze politiche del Kosovo, parteciperanno sia Thaqi che Rugova. Questa organizzazione che non ha poteri decisionali, ma soltanto consultativi, è stata costituita dallo stesso amministratore dell'Onu per preparare l'elezioni democratiche nel Kosovo. Intanto nella Regione le violenze continuano. Il portavoce della Kfor ha dichiarato ieri che i cadaveri di due albanesi, un uomo e una donna, sono stati ritrovati a Pristina. Una donna serba è stata ferita in una sparatoria con lancio di granate nel sud del Kosovo. I soldati della Nato hanno fermato un furgoncino con a bordo tre albanesi. Nel portabagagli del veicolo sono state trovate 120 pistole e altre armi da fuoco. I tre sono stati arrestati. L'ostilità degii albanesi verso le forze di pace cresce di giorno in giorno. Ieri sono stati i soldati del contingente tedesco a denunciare un nuovo incidente. Un gruppo di nomini ha aperto il fuoco contro i militari tedeschi che stavano sminando un terreno nei pressi di Prizren. Non ci sono stati feriti. La situazione rimane tesa a Kosovska Mitrovica dove da giorni soldati francesi della Kfor si scontrano con gli albanesi che tentano di attraversare il ponte che separa la città in due per entrare nel quartiere abitato in maggioranza dai serbi. Questi ultimi hanno organizzato ieri un raduno di protesta contro le forze di pace accusandoli di non proteggerli a sufficienza. Proprio per rafforzare la si¬ curezza Kouchner ha diramato una circolare che autorizza la Kfor e la Civpol (le forze di polizia internazionale) ad arrestare chi minaccia di turbare l'ordine pubblico. I fermati possono essere detenuti al massimo 12 ore, ma nel frattempo possono essere espulsi dal luogo di residenza e persino dal Kosovo. Dall'arrivo delle truppe della Nato, due mesi fa, nel Kosovo ci sono stati 200 omicidi. Intanto a Belgrado il neo vice primo ministro del governo federale Tomislav Nikolic ha rilasciato la sua prima intervista al settimanale tedesco «Der Spiegel» sollecitando, a sorpresa, le dimissioni di Milosevic. «Il presidente jugoslavo dovrebbe dimettersi non perché lo chiede l'Occidente ma perché si è arreso in Kosovo». Esponenti del partito radicale serbo guidato dal leader ultranazionalista Vojislav Seselj, Nikolic è il primo del governo a chiedere al presidente jugoslavo di andarsene, ma per motivi ben diversi da quelli dell'opposizione. «Milosevic deve dimettersi perché ha capitolato» afferma Nikolic, nominato pochi giorni fa nel quadro del rimpasto del governo voluto dal premier Bulatovic. Alla domanda se il suo governo aderirà alla richiesta dell'opposizione d'indire elezioni anticipate Nikolic ha risposto: «Subito. Noi dete niamo la maggioranza insieme al partito di Draskovic». A Belgrado un vicepremier appena nominato chiede le dimissioni di Milosevic «Ha capitolato davanti all'Occidente» Mi Hill Hill Dimostranti serbi a Mitrovica protestano contro le violenze dei kosovari