Berlusconi; «Ma non sono D'Annunzio» di Ugo Magri
Berlusconi; «Ma non sono D'Annunzio» Un megastriscione «Forza Italia=libertà» contro la proposta del governo per la par condicio Berlusconi; «Ma non sono D'Annunzio» Oggi 15 aerei sorvoleranno le località di villeggiatura Ugo Magri ROMA Dopo l'eclisse, ecco un'altra occasione per alzare gli occhi al cielo: oggi passano gli aerei di Berlusconi. A partire dalle 9,30 del mattino fino alle 19 della sera - informa Claudio Scajola, l'infaticabile organizzatore di Forza Italia - quindici aerei «azzurri» si alzeranno da undici aeroporti e sorvoleranno a bassa quota gli 8 mila chilometri di spiagge italiane. Impossibile non notarli: ciascun trasvolatore si trascinerà dietro un mega-striscione alto due metri e lungo ventiquattro, con su impresso a lettere cubitali «Forza Italia = libertà». E' la risposta ferragostana alla «par condicio» di Massimo D'Alema, che due settimane fa aveva proposto di vietare la propaganda politica in tivù durante le campagne elettorali. Si augurava, il premier, di mobilitare la sua maggioranza intorno a «una scelta di civiltà». Invece (almeno finora) il disegno di legge anti-spot ha rifornito di armi propagandistiche soprattutto il Polo. Con Silvio Berlusconi che ha scelto di cavalcare personalmente e fino in fondo la polemica. Ieri, ad esempio, il leader di Forza Italia ha sacrificato alcune ore di vacanza nelle Bermude per scrivere un articolo fiammeg¬ giante. «Ci occupano l'etere? Noi usiamo il cielo», è l'immagine spavalda del Cavaliere, che si preoccupa subito di allontanare paragoni storici fuorviami con Gabriele D'Annunzio e Italo Balbo. No, spiega Berlusconi, «pensavo a un ricordo più appropriato ma meno celebre: quello del giovane Lauro De Bosis che nel '26 sorvolò Roma lanciando manifesti antifascisti». Insomma, secondo il capo dell'opposizione, ormai siamo al regime. Di qui la mossa di puntare sugli «effetti speciali», dagli «aerei della libertà» che informano i bagnanti per finire ai «questionari on line», quale quello inaugurato ieri sul sito ufficiale azzurro su Internet (www. forza-italia.it) allo scopo di misurare il fideismo dei mili- tanti. Di fronte a tanta esibizione muscolare, la risposta che giunge dalla maggioranza corre sul filo esile dell'ironia. «Gli italiani in vacanza potranno stare tranquilli», fa sapere il diessino che si occupa della materia, Giuseppe Giulietti: «Per appoggiare il ddl sulla par condicio i Ds non mobiliteranno né l'artiglieria, né la fanteria, né l'aviazione». Giulietti dice di non sapersi spiegare «come mai da parte del Polo c'è un così esagerato dispiego di energie». Ne deduce, Giulietti, che la proposta del governo ha colto nel segno, altrimenti Berlusconi non avrebbe reagito così. Cioè in un modo che il viceministro delle Comunicazioni, Vincenzo Vita, definisce «singolare» e «plateale». En¬ trambi, poi, ricordano che il governo non ha varato un decreto-legge, ma ha fatto una semplice proposta al Parlamento «che menta un approfondimento serio». Insomma, per dirla con Vita, sarebbe ora che «si possa riprendere un confronto più sereno e costruttivo». Le risposte più veementi all'offensiva berlusconiana giungono, forse non a caso, proprio da coloro che di recente hanno abbandonato il Polo per passare sull'altra sponda. Clemente Mastella, ad esempio, si mostra inflessibile. «La nostra prima condizione», dice il leader dell'Udeur, «è che i partiti della maggioranza approvino la legge sulla par condicio e quella sul conflitto d'interesse». E Alessandro Me luzzi, ora nelle file cossighiane, rilancia una boutade di Umberto Bossi (nei giorni scorsi il capo della Lega aveva proposto che sul patnmonio di Berlusconi indagasse un'apposita commissione parlamentare). «Anche noi siamo d'accordo», annuncia Meluzzi, lasciando inorridito il popolare Michele Lauria, sottosegretario alle Comunicazioni, che boccia l'idea della commissione d'inchiesta in quanto «estranea alla concezione di un corretto confronto politico, anche duro, alla base della vita democratica in un Paese moderno». Giulietti (Ds): «E' un'esagerazione. Noi non mobiliteremo né l'artiglieria, né la fanteria» Il poeta Gabriele D'Annunzio sorvolò Vienna durante la Grande Guerra Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi
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