Anche l'assassino sale in cattedra di Angelo Conti

Anche l'assassino sale in cattedra NUOVO PROGRAMMA DELL'UNIVERSITÀ' PI PARMA CON LA COLLABORAZIONE DI CARABINIERI E POLIZÌA Anche l'assassino sale in cattedra Donato Bilancia alsupercorsoper investigatori reportage Angelo Conti invialo a PARMA Donato Bilancia, il serial killer della Liguria, e Ivan Cella, l'«uouio d'oro» della banda dei postini, saranno le «materie» principali del primo corso di perfezionamento in «Scienze Forensi» che l'Università di Parma ha organizzato per il prossimo anno accademico con la collaborazione del Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Parma. Oltre ad essere oggetti di lezioni, valutazioni e di perizie simulate, Bilancia e Cella potrebbero anche salire in cattedra. «Stiamo già pensando spiega il professor Giovanni Mon, il direttore del corso - di portarli dietro la cattedra, in una delle ultime lezioni, alla fine del biennio. Certo, occorrerà la loro collaborazione e quella delle autorità carcerarie e giudiziarie, ma se l'iter dei loro processi, come è probabile, si concluderà entro gualche mese, non ci san. ano poi più ostacoli tecnici per un simile contributo. Il cui spessore ed il cui interesse sarebbero enormi per gli allievi del corso». A sedersi sui banchi della Facoltà di Scienze, il prossimo autunno saranno al massimo in trenta. Tutti laureati in Scienze, Ingegneria, Farmacia e Giurisprudenza. Fra quelli in Medicina e Chirurgia potranno accedere solo gli specializzati, o gli specializzandi, in Medicina Legale. Tutti pronti a sborsare annualmente un milione e ottocentomila lire per un corso dalle regole severissime: numeio chiuso, esame d'ammissione, frequenza pressoché obbligatoria (ma lezioni sono il ve¬ nerdì e il sabato), ottocento ore di insegnamento totali. E che si faccia sul serio è in qualche modo «garantito» dal contributo dai carabinieri del «Cis», la cui affidabilità e la cui estrema competenza tecnica sono stati sottolineati dal successo di alcuni accertamenti scientifici «estremi», cioè in presenza di tracce davvero complicate o minime per consistenza e qualità. Perché nasce il supercorso? Il professor Mori non ha dubbi: «Le innovazioni tecnologiche da una parte, le riforme del codice di procedura dall'altra, stanno modificando profondamente il processo penale. Sia la fase istruttoria, sia quella dibattimentale si avvalgono in sempre maggior misura di tecnici che coadiuvano le parti. Si tratta soprattutto di esperti in balistica, dattiloscopia, biologia forense. Finora lo sviluppo di tali discipline era maturato prevalentemente negli istituti di Polizia Scientifica dell'Arma dei Carabinieri e della Polizia di Statò, ma si finiva quasi sempre col creare esperti di un solo settore investigativo. Ora puntiamo alla creazione di un corso trasversale alle varie discipline, capace di sfruttare appieno le tecnologie emergenti». Il nuovo corso è volto a creare «un'interfaccia di comunicazione fra esperti tecnici e giuristi» migliorando la capacità professionale di chi già opera nei laboratori di polizia scientifica o medicina legale, specializzando avvocati penalisti e magistrati o chi intende diventarlo, ma soprattutto culla il sogno della nascita di una nuova figura professionale, quella dell «esperto in scienze forensi», capace di affiancare il sostituto procuratore sin dal primo sopralluogo sul luogo del delitto. Il corso dell'Università di Parma segna sostanzialmente una svolta: quella dell'ingresso ufficiale dell'investigazione scientifica nel mondo del diritto. «Ormai la lotta al crimine passa sempre più attraverso i laboratori - spiega il maggiore Luciano Garofano, comandante del Cis di Parma - che possono dare, pensiamo nei casi delle prove balistiche oppure nell'individuazione del Dna, risposte che hanno un peso decisivo nello sviluppo delle indagini. Siamo passati, nel corso degli anni, da una funzione più che altro consultiva ad una realmente decisiva. Le sentenze che motivano le decisioni si basano sempre di più sulle «prove» che escono da rigorosi accertamenti tecnici, prove che possono raggiungere livelli di certezza pressoché totali». Il primo segreto che verrà insegnato agli allievi sarà quello di un corretto sopralluogo: «A volte basta un'inezia, o una disattenzione, per cancellare una prova, o per renderla meno rigorosa. Prima di andare a cercare indizi microscopici, con strumenti sofisticati, occorre imparare a non sprecare quanto è più evidente». Il primo «segreto»? Come si effettua un buon sopralluogo senza lasciarsi sfuggire alcuna prova Immagine di un sopralluogo Spiega l'esperto: «A volte basta un'Inezia, una disattenzione per cancellare una prova importante»

Persone citate: Bilancia, Cella, Donato Bilancia, Ivan Cella, Luciano Garofano

Luoghi citati: Cis, Liguria, Parma