Rossa

RossaGuido Ceronetti SONO tuttora vivi e scontano la pena dell'ergastolo, a ormai trent'anni dai fatti, i componenti della banda di Charles Manson, il messia hippy, noto come Jesus-Satan. Fanno ancora parlare di sé, giustamente. Il capo, nella prigione di St. Quentin, è ritenuto tuttora pericoloso, quantunque vicino ai settanta. Non si è curato di mostrare buona condotta: si è reso colpevole di numerose aggressioni, consuma droga quando arriva a procurarsene, è contento di essere, ha dichiarato, un ribelle, un asociale, e non un «maestro di scuola della domenica». Le sue donne sono oggi sulla cinquantina: Susan Atkins si è addirittura sposata in carcere con l'uomo che guidò la spedizione alla villa di Sharon Tate, Tex Watson. Le richieste di libertà «su parola» di Patricia Krenwinkel e Leslie Van Houten sono state finora respinte, ma pare che al prossimo tentativo Leslie ce la farà (partecipò soltanto all'assassinio dei coniugi La Bianca, il giorno dopo). Linda Kasabian, il palo alla villa della strage, è tornata libera da un pezzo e ha fatto la bellezza di quattro figli. Inutile cercarla sull'elenco, ha cambiato nome. Come ogni assassino famoso e capo di una setta religiosa Manson gode di un culto, non gli mancano i messaggi, le lettere. Per le sue donne non ha perso l'aureola di Cristo redivivo, capace di qualsiasi miracolo. Erano una family certamente più unita e solidale di quelle non contaminate dal crimine. Dopotutto, non se la passa male. Il 30 marzo 1970 era stato condannato alla camera a gas, insieme alle sue complici, ma arrivò quasi subito la sospensione della pena capitale negli Stati, poi revocata. Nessuno, nella Famiglia, pensava ad uccidere: fu lui a progettare il primo ed il secondo colpo, e a farli passare dal furto abituale all'ideologia del massacro in odio alla società dei Pigs. La schiavitù femminile essendo nel loro Ranch assoluta e cieca, tutte afferrarono con fervore i coltelli e partirono per la missione insieme al fedele San Pietro-Watson. Questa storia non ancora conclusa pone interrogativi al pensiero.

Persone citate: Charles Manson, Guido Ceronetti, Leslie Van Houten, Manson, Patricia Krenwinkel, Sharon Tate, Susan Atkins, Tex Watson, Watson