Accoltella nigeriano che lo urta con la valigia

Accoltella nigeriano che lo urta con la valigia j ( >Róma: uh pensionato uccide un giovane immigrato, la polizia lo salva dal linciaggio degli africani Accoltella nigeriano che lo urta con la valigia Delitto sui binari a Termini ROMA Binario uno, uffici della Polizia ferroviaria: trenta nigeriani occhi pieni di rabbia - aspettano davanti alla porta di consumare la «vendetta». Non sanno che dall'altra parte della stazione Termini «il loro fratello» è morto già da tre ore. Conoscono pero il motivo per cui gli è stato piantato un coltello da cucina in piena pancia. Tasiechukwudi Godson, 25 anni, ha avuto la «colpa» di lutare con la propria valigia il carrello di Pietro Faedda, incensurato, di Cagliari. «Sembrava un film dell'orrore racconta Ugo Serioli, turista di passaggio - l'ho visto camminare per dieci metri con la ferita aperta e gli occhi lucidi di lacrime, chiedere aiuto, accasciarsi sanguinante al suolo». E Antonella, 16 anni, veniva da una vacanza «di gioia» a Paros, isola greca: «Ho visto tutti correre e poi il sangue di quell'uomo. La stazione era come impazzita, tutti scappavano. Certo che ritornare in Italia in questo modo...». Ore 16: più di centocinquanta persone, di ritorno dall'aeroporto di Fiumicino, assistono allo «scontro». Questioni di precedenza: prima i calci, poi qualche spintone e infine l'anziano signore, 63 anni, tira fuori un coltello dalla valigia e colpisce il giovane al fianco. Al binario 22 il panico: la ragazza del nigeriano urla a squarciagola, più di trenta carabinieri che si trovano sul posto inseguono l'omicida. Lo catturano. A soccorrere Godson, invece, è un ferroviere: alcune garze - rimarranno, sporche di sangue, fino a tarda sera sul binario - poi l'ambulanza e l'inutile corsa al Pohclinico Umberto I, nonostante il tentativo di sottoporlo ad un intervento chirurgico. «Era seduto accanto a me - dice Mauro, dieci giorni a Ibiza e ora di ritorno a Bari -, venivamo dall'aeroporto e lui era diretto a Macerata. Un ragazzo distinto, felice, simpatico, abbiamo parlato di tutto, amava l'Italia, voleva ricominciare a lavorare». Pietro Faedda viene arrestato e condotto alla polizia ferrovia¬ ria. «L'ho ucciso perché mi ha sbarrato la strada» racconta all'ispettore Claudio Lato. Poi la «sommossa» della comunità nigeriana. Avvertiti da una telefonata della ragazza di Godson, arrivano in trenta. Chiedono spiegazioni, protestano e solo dopo tre ore vengono avvertiti della morte del «loro fratello». «L'ambulanza è arrivata troppo tardi» dice uno. «L'hanno ucciso cora: «Come si può ammazzare qualcuno in pieno giorno solo perché è nero e perché ha urtato un carrello?». Per cercare di scoprirlo l'interrogatorio dell'assassino, nell'ufficio della Polfer, dura più di due ore. Tra le lacrime della ragazza del nigeriano - tutta riccioli, maglietta colorata e sguardo sbiadito -, le urla di un ubriaco rinchiuso in un'altra stanza e i viaggiatori che arrivano per denunciare smarrimenti di portafogli e eccessivi ritardi dei treni. Solo in tarda serata la stazione ritorna alla calma. Pietro Faedda, alle 20, viene fatto salire su una jeep della polizia, protetta da un cordone di agenti. Ha confessato tutto, è stato un momento di follia. Ma all'improvviso esplode la rabbia dei nigeriani: urla contro l'assassino, calci all'auto, qualche sasso che vola. Poi tutti via. A rimanere, sconsolato, è solo il «dottor Alfonso». «Lo conoscevo bene - dice con rabbia -, voi italiani siete tutti razzisti, starò qui ancora un po', è il mio modo di salutarlo». [gio. lam.l perché era uno dei nostri, uno sporco africano, ci faremo giustizia da soli» aggiunge un altro. A cercare di calmarli è il funzionario di polizia Antonella Fortuna: «Dovete andarvene, ora arriverà il magistrato, voi siete in questo Paese e dovete rispettare le nostre leggi». Invano. E' un nigeriano, in Italia da vent'anni, che si fa chiamare «dottor Alfonso» a Insistere an- La Stazione Termini dove è avvenuto l'omicidio

Persone citate: Antonella Fortuna, Faedda, Godson, Pietro Faedda, Polfer, Ugo Serioli, Umberto I

Luoghi citati: Bari, Cagliari, Ibiza, Italia, Macerata, Roma