Dona gli organi del figlio poi per il dolore si uccide di Lirio Abbate

Dona gli organi del figlio poi per il dolore si uccide Sciacca: la disperazione di un padre Dona gli organi del figlio poi per il dolore si uccide Con il fegato del ragazzo, morto in un incidente è stato realizzato ilprimo trapianto in Sicilia Lirio Abbate SCÌACCA La morte del figlio di diciotto anni, avvenuta due settimane fa, gli aveva spaccato il cuore. Un incidente automobilistico glielo aveva portato via. Un dolore così forte che Pino Maniscalco, 51 anni, cantante folk di Sciacca, aveva cercato di superare autorizzando l'espianto degli organi del ragazzo. In questo modo era stato consentito il primo trapianto di fegato in Sicilia. L'artista, però, non ha retto al dolore, e si è tolto la vita impiccandosi a un albero alla periferia di Sciacca. Alla moglie e alle due figlie non ha lasciato alcun biglietto. Alcuna spiegazione. Mercoledì pomeriggio ha indossato un abito nero, è uscito di casa ed è salito a bordo della sua Ford Escort e si è diretto in contrada Carabollace, alla periferia Est della cittadina. Qui si è fermato davanti ad un albero di ulivo e si è impiccato. Sono stati alcuni automobilisti di passaggio a scoprire il cadavere. La morte del figlio aveva turbato il cantante, il quale sembrava aver trovato conforto nella decisione di donare gli organi di Giuseppe. Il volto di Pino Maniscalco era così comparso in televisione dopo l'espianto ed aveva detto: «Voglio conoscere chi ha ricevuto gli organi di mio figlio, voglio parlare loro di Giuseppe». Da Palermo gli era subito arrivata la risposta da parte di un vigile urbano, il malato a cui è stato trapiantato il fegato: «Sarà una delle prime cose che farò». Pino Maniscalco, con il volto turbato, aveva spiegato la sua decisione: «Donare gli organi di Giuseppe per me è come averlo ancora in vita. E' un gesto che tutti debbono seguire». Due tragedie a distanza di due settimane hanno colpito la famiglia Maniscalco, un nucleo familiare unito, di cui resta adesso la moglie di Pino e le due figlie, Minuccia e Giovanna, entrambe sposate, l'ultima un mese fa. Le persone che si erano strette attorno a Pino dopo la morte del figlio lo ricordano distrutto, senza più lacrime, con nelle mani strette le foto di Giuseppe: da quelle più recenti, dello scorso dicembre, quando aveva compiuto 18 anni, a quelle di qualche anno prima, quando suo figlio giocava a calcio nella formazione giovanile dello Sciaccia. Duo settimane fa il gesto di altruismo di Pino Maniscalco di donare gli organi del figlio è stato elogiato da molte persone, fra le quali l'assessore regionale alla Sanità Sebastiano Sanzarello, e ancora dal direttore generale dell'Azienda Ospedaliera di Sciacca, Liborio Pietro Sicurella, il quale ha deciso di intitolare al ragazzo l'unità operatoria di anestesia e rianimazione del nuovo ospedale di Sciacca. Il gesto di altruismo della famiglia Maniscalco era stato accolto da tutti in maniera positiva. «In poche settimane ci sono state altre tre donazioni di orga ni in Sicilia dopo quella decisa dai genitori di Giuseppe - afferma il primario di rianimazione di Sciacca, Giuseppe Bono Catanzaro -. 11 gesto compiuto da questa famiglia è stato un fatto di straordinaria importanza». Gli elogi, e ringraziamenti ricevuti, non hanno però alleviato il dolore di Pino Maniscalco. Alla gente resta il ricordo del suo grande gesto. Sul corpo del cantante folk è stata disposta l'autopsia, ed i suoi organi non sono stati espiantati.

Persone citate: Giuseppe Bono, Liborio Pietro Sicurella, Maniscalco, Pino Maniscalco, Sanità Sebastiano

Luoghi citati: Catanzaro, Palermo, Sciacca, Sicilia