Pena esecutiva dopo il primo processo

Pena esecutiva dopo il primo processo «Prima di concedere misure alternative al carcere bisogna consultare la vittima» Pena esecutiva dopo il primo processo Proposta di una commissione del Csm, ma è polemica ROMA. Chiedere un parere alla vittima del reato, e dare certezza della pena rendendola concreta dopo la sentenza di primo grado, soprattutto in alcuni casi. E' la proposta illustrata da Mario Vaudano, presidente del tribunale di sorveglianza di Torino, membro della commissione istituita dal Csm per risolvere i problemi legati all'applicazione delle condanne. «Oggi la vittima viene interpellata solo se si è costituita parte civile nel processo. Secondo noi la legge dovrebbe invece obbligare il giudice che procede a coinvolgere sempre, e fin dall'inizio, la persona offesa». Un parere che comunque non sarebbe vincolante per il giudice. Inoltre, è indispensabile «rendere provvisoriamente esecutiva la pena dopo il primo grado di giudizio, come avviene in Francia e Germania, soprattutto se essa è alternativa alla detenzione». Pietropinto A PAGINA 12

Persone citate: Mario Vaudano

Luoghi citati: Francia, Germania, Roma, Torino