Il greggio volo, è allarme benzina di Luigi Grassia

Il greggio volo, è allarme benzina Il petrolio in America sfonda i 21 dollari. Il governo convoca le compagnie che dicono: «Aumenti inevitabili» Il greggio volo, è allarme benzina Si minacciano rincari di40-50 lire il litro Luigi Grassia ROMA La pazzesca estate della benzina. Duemila lire al litro sono poche, dicono i petrolieri, il prezzo della super schizzerà presto vicino alle 2.050 lire. Le ragioni? Le solite. Il greggio sale ancora un po': ieri al New York Mercantile Exchange ha chiuso o quota 21,30 dollari al barile (però i prezzi al distributore non sono altrettanto solleciti a scendere quando le quotazioni internazionali calano), le tasse in Italia sono le più alte del pianeta e il governo ha avuto le sue ragioni per aumentarle ancora sotto le spoglie della «carbon tax». A chi guida resta la frustrazione di subire rincari continui e pesantissimi nell'unico settore (assieme alla responsabilità civile auto) in cui la liberalizzazione ha portato aumenti anziché i tagli di prezzo che era lecito attendersi. A fine luglio il ministro dell'Industria Bersani aveva convocato i petrolieri per chiedere spiegazioni sui rincari, già allarmanti, appena registrati e aveva annunciato un monitoraggio costante di prezzi, soprattutto alla luce di un differenziale dalle inedie europee che al netto delle tasse si mantiene in Italia sulle 80-100 lire in più. Appena qualche giorno fa il governo è tornato alla carica nella persona del sol tu segretario all'Industria Umberto Carpi, che ha definito «negativo» l'aumento della super oltre le 2 mila lire e ha ammonito le compagnie che riesaminerà l'intera vicenda: «Studierò l'andamento dei prezzi e nel caso che non mi convincano convocherò una serie di riunioni per la settimana di Ferragosto». Ma i petrolieri non si sono fatti spaventare: al monito go- Il ministro Bersanvd ni vernativo è seguita una tregua di qualche giorno, poi la marcia all'insù dei prezzi è ripresa inesorabile. Adesso, secondo stime di ambienti dell'industria petrolifera, la super e la verde potrebbero aumentare fino a 40-50 Lire al litro. Il recente fermo risulterebbe quindi una semplice pausa. Di conseguenza, il sottosegretario Carpi na deciso di dar corso ai suoi propositi convocando per domani i rappresentanti dell'Unione petrolifera. Ad allarmare il governo sono state soprattutto le cifre dell'inflazione di luglio, che a causa del rialzo dei carburanti ha ripreso a salire collocandosi all'1,7 percento. Gli operatori del settore giudicano l'attuale situazione sui mercati internazionali dei prodotti petroliferi «in sofferenza». Le quotazioni Platt's del carburante (quelle cioè di riferimento europeo) continuano a salire e sono ai massimi dai tempi della guerra del Golfo del 1990: 340 lire al litro ieri contro le 287 lire del 21 luglio (data dei precedenti ritocchi). Di conseguenza «dobbiamo aspettarci nuovi aumenti», con un'unica concessione: potrebbero essere scaglionati nel tempo. Alla fine il prezzo della super potrebbe schizzare al nuovo record storico di oltre 2.050 lire al litro mentre por la verde (che ormai copre oltre il 65 per cento dei consumi complessivi di benzine in Italia) si potrebbe arrivare sopra quota 1.970-1.980 lire al litro. Secondo i petrolieri, i ripetuti apprezzamenti del carburante sul mercato europeo risentono dell'andamento del dollaro (che nonostante gli ultimi ribassi continua a viaggiare sui livelli massimi degli ultimi anni) e della forte ripresa delle quotazioni del greggio. Saranno queste le motivazioni che le compagnie sottoporranno oggi al vaglio del governo. Il ministro Bersani (I PREZZI AL CONSUMO >AL 1990 DI SUPER E VERDE DATI IN LIRE AL LITRO) 1990 1S10 l«MO >;<: I 1992 1881 1806 1994 1692 1877 1995 1880 1730 1996 1901 1810 1997 1008 1808 1998 1838 1728 1999' 1995.2018 1910.1930 LA MARCIA DELLA SUPER

Persone citate: Bersani, Umberto Carpi, Verde

Luoghi citati: America, Italia, New York, Roma