Tutti all'asta di Ceausescu

Tutti all'asta di Ceausescu UN JMPERO IN V1NIHTA. «NESSUN ACQUISTO IDEOLOGICO, QUI Si FANNO SOLO AFFARI» Tutti all'asta di Ceausescu Da mezza Europa per i cimeli del dittatore BUCAREST ANCHE ieri hanno battuto all'asta tutto quel che resta di Nicolae Ceausescu. Continueranno anche oggi che c'è l'eclisse, anche domani dopo l'eclisse, e fino a venerdì II giorno dell'apertura hanno venduto 98 pezzi su 114: cioè, quasi tutto. Sono venuti a comprare dall'Italia, dalla Spagna e dalla Francia, dalla Germania e dall'Inghilterra. Non è solo il fascino del dittatore, ma è anche quello: vanno a ruba i suoi baschi, e poi i regali che gli hanno fatto, pure (lucili che non contavano niente, e vanno a ruba immagini di famiglia e bastano 110 secondi per piazzare «la tuta del primo minatore», quella che aveva indossato una volta sola per una banale foto da regime, un po' seppiata e un po' stinta, a riguardarla oggi che tutto questo non esiste più. Vendono i ricordi di un'epoca come si fa con le famiglie dei re. Aveva il basco quando lo presero con la moglie Elena mentre scappava. E' in mezzo agli altri basch' e agli altri cappelli che vendono all'incanto in un batter d'occhio. Era dieci anni fa. Ora che passa l'eclisse sopra i brandelli di quella rivoluzione, Sotheby's ha pensato bene di organizzare l'asta in Boulevard Primavera, dove c'era la sua villa. Storia e affari sotto la luna. Non è per sfregio al passato, anche se può sembrare. Niente di personale: gli affari non guardano in faccia a nessuno. Nulla è lasciato al caso, neanche un'eclisse. L'Evenimentul Zilei, quotidiano di Bucarest, titola: «Ieri è arrivato da Roma un volo pieno di turisti venuti qui per vedere l'eclisse, le doime e l'asta di Ceausescu». Ridicoli si nasce, non si diventa. Però, italiani ne abbiamo visti pochi. Storia tanta. L'asta è affollata. Batte Ioan Ghimc-s. 198 oggetti venduti del primo giorno sono stati pagati più di due miliardi di lei, la moneta romena. In media, «a un prezzo quattro volte più grande di quello iniziale», come certificano gli organizzatori. Ci sono regali anonimi, quelli dei funzionari di Stato, c'è il regalo del campione di scacchi Anatolj Karpov, c'è un tappeto che Ceausescu fece fare dagli arabi apposta per sua moglie: tutto lavorato a mano, con al centro il ritratto di lei. Il dittatore Nicolae aveva la quarta elementare e sei macchine, com¬ presa una Buick-Electra: venduta per 15 mila dollari. Aveva tanti Galle finti e ne aveva solo due autentici: 13 milioni di lei, cioè 1500 marchi tedeschi l'uno. Faceva il calzolaio ed era diventato padrone del suo Paese. Portava il basco: 4,3 milioni di lei, più di mezzo milione di lire l'uno. Chi compra, non vuole lasciare nome e cognome ai giornalisti. Nessuno ammette di aver acquistato qualcosa per comunanza di idee. Tutti dicono d'averlo fatto solo per affare, come la signora spagnola che si fa chiamare donna Costanza e che ha acquistato un gioco degli scacchi che il dittatore romeno aveva avuto in dono dal campione russo Anatolj Karpov: «L'ho fatto per averlo nella collezione di famiglia. Ma sono sicura che un giorno avrà un valore molto più alto». Però, il pezzo che colpisce più di tutti è «la tuta del primo minatore», una cosa che fa tanto Mussolini sceso nei campi a tagliare il grano davanti all'Istituto Luce e agli Archivi di Stato. Per la tuta ci vogliono otto mi lio- ni di lei, cioè più di mille marchi o un milione di lire. E' una bella cifra, 14 volte più alta del prezzo di partenza «e sono bastati soltanto 110 secondi per batterla», come ripetono euforici gli oragnizzaton dell'asta. Anche i baschi del dittatore sono spariti in un amen. Ne aveva un mucchio, quasi tutti uguali. Hanno cominciato a batterli a 200 mila lei e hanno finito con il piazzarli più di venti volte tanto, a 4,3 milioni di lei. Per il suo costume da caccia ci sono voluti sette milioni di lei: verde, pantaloni e giacchetta stretta, cintura di pelle, tutto molto sorpassato. Ma anche in questo caso c'è una foto famosa che ha occupato giornali e tv. Il primo prezzo era quasi dieci volte meno, 800 mila lei. Dice Arel Vlaicu, direttore dell'Amministrazione del patrimonio dello Stato: «Gli oggetti personali sono stati comperati da collezionisti, perché non hanno nessun altro valore». Le imitazioni Galle vendute a più di cinquecentomila lire o addirittura a un milione e mezzo l'ima come vanno considerate? Il vaso Galle autentico è stato aggiudicato a 65 milioni di lei, e l'esperto garantisce che «è stato un buon affare, perché il suo valore di catalogo può essere più alto di ventimila dollari». Il gioco degli scacchi ricevuto in regalo da Anatolj Karpov nel 1983 se lo porta via una signora spagnola in 115 secondi dopo aver aumentato di venti volte il prezzo iniziale: 38 milioni di lei, cioè quasi 4 milioni e mezzo di lire. Una millecento, la vecchia Dacia, targa B 19 TBN, la compra l'Automobile Club Romeno con 7 milioni e 700 mila lire. Per il tappeto persiano lavorato a mano con al centro l'immagine della moglie Elena, ci vogliono un po' meno di 15 milioni. Erano partiti da 500 mila tire. Compratore sconosciuto. Niente di personale. Sono affari. A ruba auto e tappeti quadri e vestiti Qualcuno ha pagato per un basco mezzo milione di lire Alcuni degli oggetti più appetibili dell'asta dei beni di Ceausescu

Persone citate: Anatolj Karpov, Arel Vlaicu, Ceausescu, Mussolini, Nicolae Ceausescu

Luoghi citati: Bucarest, Europa, Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Roma, Spagna